di Michele Arnese (Start Mag) – per i numeri e i confronti dell’analista Maurizio Mazziero su debito e Pil partendo dalla Nota di aggiornamento al Def. Le previsioni ottimistiche sul rapporto debito-Pil messe nero su bianco dal governo Conte? Così fan tutti (i governi). È quello che si desume da un grafico contenuto nell’analisi della Nota di aggiornamento al Def curata da Mazziero Research, società di ricerca finanziaria indipendente fondata da Maurizio Mazziero.
Il caso francese
Ma c’è un “precedente illustre – annota Mazziero -, la Francia ha sforato il 3% di rapporto deficit/PIL continuamente dal 2009 al 2017 senza incorrere in sanzioni per disavanzo eccessivo; nel contempo occorre considerare che la Francia presenta un debito/PIL al 97%, molto inferiore a quello italiano”. (un tema, quello del confronto Italia-Francia, affrontato dal ministro degli Affari europei, Paolo Savona, in un intervento su Start Magazine).
L’evoluzione del debito
“Il maggior debito in termini assoluti che si desume dalla Nadef – scrive Mazziero nel suo report – è piuttosto significativo, mentre in termini rapportati al PIL potrebbe risultare, a un primo esame, sostenibile”. E viene mantenuta una dinamica discendente “anche se molto meno accentuata rispetto alla precedente evoluzione”.
La questione della credibilità
“Ciò che invece sfigura è la reale credibilità di queste previsioni – chiosa l’analista – visto che sono sempre state puntualmente disattese, minando la fiducia nei bilanci italiani al cospetto della Commissione europea”.
Quali margini avrà l’Italia?
Pur avendo, in passato, già concesso all’Italia margini di flessibilità senza pari, questi sono sempre stati di pochi decimali, mentre i numeri del governo Conte “richiederebbe nel corso del triennio margini ancora superiori che potrebbero aprire a precedenti pericolosi nei confronti degli altri Stati membri e a spazi di indebitamento ancora maggiori a causa di ulteriori possibili sforamenti”, si legge nel report.