Alessandria (Sonia Oliva) – Da sette lunghissimi mesi, Stefano Mantelli, aspetta di conoscere la verità. Il suo non è accanimento, come ha più volte lui stesso dichiarato, ma necessità di giustizia, necessità di sapere cosa sia successo all’altra metà della sua vita, quel tragico 18 giugno dello scorso anno. Un marito, un padre che deve capire perché sua moglie, sepolta insieme alla sua bambina, gli sorride da una lapide del cimitero. Forse, qualche sottile raggio di luce comincia a trasparire dalla complicata inchiesta aperta dalla Procura dopo la morte di Ingrid Vazzola (nella foto), maestra quarantunenne di Oviglio, e della sua bambina, all’Ospedale di Alessandria. Una bimba che la donna portava in grembo da 8 mesi, che tutti già chiamavano Alice e che, con un’attesa di altre sole 4 settimane, avrebbe finalmente abbracciato. Le cartelle cliniche erano state immediatamente sequestrate e le autopsie su mamma e figlia effettuate il 24 giugno. I consulenti del PM Andrea Trucano, il medico legale Luca Tajana e il ginecologo Carlo Bulgheroni parlano adesso di “sciagurata decisione di dimettere la paziente”. Una decisione che è stata fatale per entrambe. Sarebbe bastata, infatti, una terapia antibiotica e con moltissime probabilità si sarebbero salvate sia Ingrid che la sua bambina. Coinvolti in questa inchiesta, e inizialmente indagati 7 medici: il primario di Ginecologia e Ostetricia Nicola Strobelt i dottori del Pronto Soccorso che hanno preso per primi in carico Ingrid, Rossana Uberti e Angelo Chiappano (difesi dall’avvocato Piero Monti); e ancora, Ezio Capuzzo, Tiziana Fortunato, Stefano Prigione e il chirurgo vascolare Alberto Guagliano. E adesso il PM ha notificato l’avviso di chiusura indagini per due di loro: Angelo Chiappano (nella foto a destra) del Pronto Soccorso e il ginecologo Ezio Capuzzo. L’ipotesi contestata è omicidio colposo. Proposta invece l’archiviazione per gli altri cinque medici, compreso Nicola Strobelt, all’epoca dei fatti primario di Ginecologia e oggi dimissionario per “motivi personali”. Capuzzo, appresa la decisione di Trucano, ha dichiarato: «Sono sereno, so di essermi comportato secondo la migliore scienza medica. Sono certo di essere in grado di dimostrarlo quanto prima al pubblico ministero».
ERA IL 18 GIUGNO 2019
Ingrid e Stefano sono a casa con la loro primogenita. Ingrid è all’ottavo mese di gravidanza e non si sente bene: ha la febbre, dolori lombari e una stanchezza anomala. Poco dopo l’una del 18 giugno, i coniugi Mantelli, sono già al pronto soccorso e Ingrid viene presa in carico dalla dottoressa Rossana Uberti che la sottopone agli esami di routine e chiede un consulto specialistico. La visita Ezio Capuzzo che, non accorgendosi dell’infezione da streptococco in atto, decide che non è necessario il ricovero e la dimette. La dottoressa Uberti, visto che la febbre non diminuisce, la trattiene ancora al Pronto Soccorso e la sottopone a esami di emocoltura (esami microbiologici per individuare eventuali microorganismi presenti nel sangue). Alle 8 del mattino, terminato il turno di notte, la Uberti passa le consegne al collega Angelo Chiappano, del turno diurno che alle 10, senza esaminare gli esiti dell’emocoltura, dimette Ingrid Vazzola con la prescrizione di tachipirina e riposo. Nessun antibiotico che avrebbe potuto salvare non una me due vite! Rientrati a casa, i dolori aumentano. Sono insopportabili. Stefano Mantelli riporta sua moglie in ospedale. E’ mezzogiorno e la situazione appare decisamente grave. Ingrid viene portata in sala operatoria e sottoposta a un parto cesareo d’urgenza che si rivela inutile. La bambina muore. Viene chiesto al marito il consenso per fare un’isterectomia a causa di un’emorragia inarrestabile in atto. Anche l’asportazione dell’utero si rivela inutile. Il sangue non si ferma. Si ipotizza il taglio dell’arteria uterina che aveva richiesto 20 sacche di sangue per le trasfusioni.
Secondo i consulenti però, qualora ci fosse stata anche la lesione accidentale dell’arteria, la sepsi non trattata ore prima con la corretta terapia, era in stato così avanzato da risultare irreversibile. Questa la motivazione che ha portato alla richiesta di archiviazione per il chirurgo cardiovascolare chiamato d’urgenza e per i tre ginecologi.
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Coronavirus. Vercelli, Giudice controcorrente dispone 3 autopsie sul caso dei decessi della Casa di Riposo. Massimo Mussato, Aldo Casalini, Lorenzo Varetto, Antonio Osclulati, Luca Tajana – vraie55
20 Aprile 2020 at 12:06[…] Per la morte di Ingrid Vazzola cinque archiviazioni, due medici accusati di omicidio colposo […]