Il rispetto dei patti, garantiti dalle leggi, è base irrinunciabile della convivenza civile. Se viene meno viene meno anche lo stesso concetto di giustizia e torna a dominare la prevaricazione del più forte. Detto questo, ci permettiamo di esaminare alcune proposte per uscire dalla crisi che attanaglia il Paese.
1) Proposta di tassare gli stipendi dei giocatori di calcio. Personalmente riteniamo indice di incoscienza suicida pagare i giocatori milioni di euro al mese. Ciò non toglie che, se le società calcistiche hanno stipulato contratti con cui si impegnano a pagare ingaggi non gravati da trattenute o tasse di alcun genere, sono obbligate a mantenere fede ai patti perché così vuole la legge. E la legge deve essere uguale per tutti, anche per i semidei possessori di squadre che, nel corso degli anni, si sono lasciati indebitare per milioni di euro senza dare garanzie reali. Questo è il vero scandalo per cui indignarsi e su cui intervenire.
2) Proposta di ulteriori prelievi sui capitali scudati rientrati dall’estero. Per fare rientrare in Italia i capitali esportati illegalmente lo Stato si impegnò a rispettare l’anonimato degli esportatori e a non applicare sanzioni di alcun genere se non un prelievo forfettario del 5%. Si può essere critici fino alla ferocia riguardo a questo comportamento dello Stato, ma una volta firmato il patto con gli esportatori va rispettato, costi quel che costi. Lo Stato non può comportarsi come un truffatorello da quattro soldi che si rimangia la parola data a meno di perdere qualsiasi credibilità a livello internazionale.
3) Proposta di Bossi di pagare con gli stipendi quanto oggi accantonato per la liquidazione di fine rapporto. Chi ha fatto questa proposta non si è nemmeno accorto che la liquidazione altro non è che il frutto di un prestito forzoso del lavoratore a vantaggio dei datori di lavoro. C’è inoltre il rischio che, venuta meno questa forma di accumulazione forzata, non ne venga fatta un’altra volontaria. Cosa più che probabile visti gli infimi stipendi italiani. Non dimentichiamo poi che in Italia la liquidazione viene spesso impiegata come primo acconto per l’alloggio dei figli. La sua eliminazione avrà quindi conseguenze negative anche sull’edilizia. Riteniamo invece assai valida la proposta di Gramellini su la Stampa di tassare i beni della Chiesa estranei al culto ed impiegati per uso commerciale o residenziale al pari di quelli di proprietà non ecclesiastica. Il ricavato è calcolato in oltre 4 miliardi di euro all’anno.
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