Alessandria – Anche i maghi e le fate non sono più quelli di una volta. Un furbo mago acchiappa-citrulli ha recentemente riesumato ad Alessandria l’antico rito nobiliare ed altoborghese del ballo delle debuttanti. Per farlo, il dispensatore di sogni a tassametro si è trasformato nella fata di Cenerentola capace di mutare, con il solo tocco di una bacchetta magica, le zucche in carrozze e le fanciulle, nate da lombi plebei, in eteree e radiose principesse. Il tutto per il tempo di una sola sera, peraltro compensato da un prezzo scontato, adeguato al reddito modesto di Alessandria. A Torino, ricca città capoluogo, il tutto costava ben 5000 euro a coppia. Il favoloso evento, considerato di assoluta rilevanza storica e giornalistica dal quotidiano La Stampa che vi ha dedicato un’intera pagina, ha però presentato alcune lacune che paiono essere proprie di tutti i resuscitati, rilevate anche dalla giornalista incaricata di seguirlo. A parte la scarsità dei partecipanti, sedici coppie in tutto, non si è potuto non rilevare come gli abiti da sera (si fa per dire) fossero di raccatto, riciclati o in prestito, se non di sospetta provenienza dalla Caritas. In compenso, gli uomini, in scuro per l’occasione, erano più simili a camerieri che a gentiluomini di alto lignaggio. E non poteva essere diversamente, visto che le principesse di una sera, non avendo trovato accompagnatori adeguati, avevano dovuto portarseli loro stesse da casa arruolando amici, fratelli e compagni di scuola. Bizzarramente, la cronista de La Stampa, giustamente rilevata questa atmosfera casereccia da festa di compleanno, lamentava “la mancanza di cadetti a fare da cavalieri perché troppo costosi”. Strana affermazione poichè, a quanto ci risulta, le principesse di un tempo non erano solite pagarsi gli accompagnatori al pari delle scatenate fanciulle italiche quando vanno in vacanza a Cuba. In compenso veniva assai lodata la sfilata delle debuttanti nelle vie della città su auto d’epoca e qui non possiamo non rilevare un errore di ruolo. Mai e poi mai, per nessun motivo al mondo, le debuttanti dei tempi passati avrebbero sfilato per la città. A sfilare in processione per Alessandria, in carrozza scoperta, erano solo le lavoratrici dei bordelli. Rito che si ripeteva due volte al mese quando cambiava la “quindicina” al preciso scopo di mostrarle ai potenziali clienti.
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