Novi Ligure (AL) – “Per anni ho avuto l’incubo delle urla di Gianluca e della madre di Erika che le diceva ‘ti perdono, ti perdono'”. Omar Favaro racconta questa sera in esclusiva a Matrix l’efferato delitto da lui commesso il 21 febbraio 2001 a Novi Ligure con Erika De Nardo. Omar è stato condannato a 14 anni di reclusione ed è tornato in libertà il 3 marzo dello scorso anno; Erika a 16 anni (la ragazza è da alcuni giorni in una comunità e tornerà libera il prossimo 5 dicembre). “Sentivo quelle parole – racconta Omar – e andavo avanti e indietro nella cucina”; ora si rammarica “di non aver avuto la forza di aiutarla nel modo giusto”. E ricorda che Erika voleva attendere il rientro in casa del padre per uccidere anche lui. “Ma io – spiega Omar – ho detto: ‘me ne vado’. Lei non voleva. Si è arrabbiata. Ma io ho detto ancora che andavo via e lei mi ha chiesto di prendere i coltelli”. Solo così Erika, sempre secondo quanto riferito da Omar – rinunciò al suo proposito. “Mi chiedo ancora – dice il giovane – perché Erika odiasse così tanto la sua famiglia. Pensavo fosse gelosia nei confronti del fratellino, ma ora sono convinto che ci dovesse essere altro, perché quello non è un motivo sufficiente per uccidere”. Omar dice che Erika gli chiedeva “ossessivamente di uccidere la sua famiglia anche mentre avevano rapporti sessuali per dimostrare di essere un vero uomo e amarla veramente”. Oggi – conclude – “io non sono più quel ragazzo. Ora so cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ho lavorato molto su me stesso e chiedo la possibilità di tornare a vivere, ma temo il pregiudizio”.
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