Con la fusione inversa di Farmal, società privata indebitata con la Cassa di Risparmio di Alessandria per 10.000.000,00 di euro, il 20% degli interessi del mutuo li paga, chissà perché, il Comune di Alessandria coi soldi degli alessandrini
di Andrea Guenna
Alessandria, giovedì 28 luglio 2011 – Man mano che l’indagine su Farmal e l’acquisto delle farmacie comunali va avanti, le sorprese aumentano. Farmal è stata venduta dal Comune per l’80%, ma l’acquirente (Alfarma – Roma) indebitato con la Cassa di Risparmio di Alessandria, ha conferito in Farmal il suo debito, e quindi scala, a spese del Comune di Alessandria, il 20% degli interessi passivi del mutuo stesso. Per farla breve, gli interessi del mutuo, dopo l’operazione di “fusione inversa” (incorporazione di Alfarma in Farmal – leggi il documento a lato e delibera di Giunta), approvata dal Comune di Alessandria ormai socio di minoranza, sono pagati da Farmal e quindi, non essendovi più traccia della società acquirente, anche dal venditore. Questa è, in sostanza, la brillante operazione della vendita delle farmacie comunali attraverso la fusione di Alfarma e Farmal. Ripercorriamo ancora una volta l’iter dell’intera trattativa che ha portato le sei farmacie comunali in mano ai privati per l’80%. Il 14 novembre del 2008 dal notaio Busso è costituita Alfarma Srl, con sede in Via Ruffini 4 a Roma, per la quale un mese e due giorni dopo la sua costituzione la Cassa di Risparmio di Alessandria ha tirato fuori 10 milioni di euro in data 18 dicembre 2008. Con quei soldi Alfarma acquisiva l’80% di Farmal, oggi partecipata ormai solo più per il 20% dal Comune di Alessandria, società proprietaria delle sei farmacie comunali alessandrine per 14.000.000,00 di euro (€ 10.000,00 di mutuo CRAL + € 4.000.000,00 da prestito soci – Edenfin e Alfar). Dal 25 gennaio 2010 (vedi Atto di Fusione Notaio Gabey ” … si precisa che le operazioni della società incorporata saranno imputate al bilancio della società incorporante a partire dal primo gennaio 2009 come da progetto di fusione debitamente iscritto nei registri imprese competenti…”) ma con effetto 1° gennaio 2009, Farmal non ha più Alfarma – Roma come socia all’80% ma i soci di quest’ultima, Edenfin e Alfar, entrambi col 40%. Edenfin è partecipata – ma questa è una vecchia storia ormai nota – anche da Aston Grange Ltd e Caripro Service Ltd, entrambe di proprietà di “Trust 058 bis” di diritto maltese. Quello che è venuto fuori adesso è che Alfarma – Roma (da non confondere con ALFARMA S.r.l., Alessandria Associazione Titolari di Farmacie), la società-veicolo servita per avere il finanziamento milionario dalla Cassa di Risparmio di Alessandria, una volta esaurito il suo compito è cessata, per cui i debiti contratti sono confluiti in Farmal di cui il Comune di Alessandria è socio al 20%. E il Comune di Alessandria, per il suo bel 20%, contribuisce a pagare le rate del mutuo a CRAL che ora sono integralmente in capo a Farmal. È un po’ come se il meccanico all’angolo, ormai prossimo alla pensione, volendo cedere l’80% della sua attività la offrisse ai suoi due garzoni che per acquistarla vanno in banca a farsi dare i soldi. La banca finanzia ma i due si pagano le rate del mutuo. Invece per Farmal le rate del mutuo le paga anche il comune che ha venduto. Sembra una cosa assurda ma abbiamo avuto l’intuizione di questa lettura dopo aver parlato per telefono stamane con Giorgio Abonante, consigliere comunale PD ad Alessandria, che ci detto di non aver ancora ottenuto copia degli atti relativi a Farmal nonostante siano stati richiesti in data 25 luglio 2011. Da prassi consolidata la consegna degli atti richiesti da un consigliere comunale è immediata. La cosa ci stupisce non poco ma siamo certi, trattandosi di un periodo di ferie, si tratti dell’ennesima coincidenza. Da parte nostra ci piacerebbe sapere se il Comune di Alessandria ha provveduto a nominare un suo rappresentante nel CDA di Farmal, chi esso sia, e se lo ha nominato, a seguito di quale bando pubblico. Un’altra domanda è volta a conoscere come sono cambiati i conti di Farmal dal 2008 al 2009 visto che la fusione fatta a cavallo dei due anni si fa partire dall’anno prima. Abbiamo preso il bilancio di Farmal e, alla voce di conto economico “totale interessi e altri oneri finanziari” siamo passati da 57.146 euro a 365.997 euro, per una differenza di più di 300.000 euro. Non si vuole disturbare il geometra Provera che ha tutti i diritti a tenere per sé i fatti suoi, ma, a questo punto, una risposta dell’assessore Vandone sarebbe quanto mai opportuna.
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