Interessante ed intenso incontro a Palazzo Ghilini tra i responsabili della ASL AL e le case di riposo della provincia di Alessandria. Ancora molti i problemi che attendono una soluzione.Alessandria – Si è svolto oggi pomeriggio un affollatissimo incontro promosso dalla Provincia tra i responsabili della ASL AL e le case di riposo della Provincia di Alessandria. L’assessore provinciale alle politiche sanitarie Maria Grazia Morando ha fatto gli onori di casa dando subito la parola al dottor Tinella, coordinatore distrettuale ASL e alla dottoressa Milanese, che hanno illustrato ai presenti gli sforzi e le buone intenzioni dei “magnati della ragioneria ASL” (colorita espressione usata durante la riunione da alcuni esasperati rappresentanti di casa di riposo) di ridurre i tempi di pagamento delle fatture per le convenzioni degli anziani ospitati. Purtroppo le notizie non sono state né buone né tantomeno gradite; i giorni di attesa per veder pagate le prestazioni erogate dalle varie strutture sono tra i 180 e i 210 giorni e per arrivare ai tempi di legge (ovvero 90 giorni; originariamente l’Unione Europea voleva orientarsi su 60 giorni) si dovrà attendere chissà quale evento sconosciuto perfino dai due funzionari sanitari “mandati al sacrificio”. La promessa di contenere in soli 120 giorni il saldo del dovuto sono rimaste nel libro dei sogni. Durante il confronto tra le parti più di una struttura di accoglienza ha espresso il proprio malessere e le difficoltà sempre crescenti in quanto l’ASL pretende un servizio rigorosamente nei termini contrattuali e poi bellamente costringe, coi pagamenti lumaca, le strutture convenzionate della provincia a ricorrere a prestiti bancari con forti spese per interessi passivi. Sabino di Donna, intervenuto in rappresentanza della sua struttura, ha reso noto che i ritardi ASL hanno costretto a pagare in quattro anni l’equivalente di un appartamento di 100 mq solo per interessi passivi. In molti hanno manifestato la volontà di non poter e non voler fare da banca alla ASL. Inoltre a tutte le difficoltà cui devono fare fronte le case di riposo per pagare i loro fornitori si deve anche aggiungere l’adempimento del DURC (Il documento unico di regolarità contributiva, per l’attestazione dell’assolvimento degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile) che deve essere allegato per poter presentare la fattura che andrà poi pagata quando l’ASL potrà e vorrà. Questo non è solo un adempimento formale ma sostanziale perché per avere il DURC si devono anticipare altri soldi per i contributi degli stipendi che arriveranno, forse, dopo sei mesi. La situazione sta intaccando la stessa capacità di erogare regolarmente gli stipendi al personale impiegato nelle varie strutture. Altri fornitori dell’ASL, come i farmacisti, sembrano essere pagati a 30 o 60 giorni e stesso trattamento di favore parrebbe essere stato riservato anche ad altre categorie di fornitori. I responsabili delle case di riposo hanno animatamente fatto rilevare che presso l’ASL Vercelli o la Sanità Lombarda i pagamenti sono da anni compresi tra i 60 e i 90 giorni. Timida la risposta da parte di uno dei due rappresentanti dell’ASL di Alessandria nel tentativo di affermare, seppur in modo incerto, che il commissario Pasino ha ereditato una situazione finanziaria pesante. Immediata la reazione dell’assessore Morando che “ha fischiato il fuori gioco” perché quella “è una frase che non si può dire”. Ma allora se la situazione era buona perché non si rispetta la legge pagando con più di sei mesi di ritardo? Forse l’ASL vuole costringere le case di riposo ad applicare gli interessi legali per i tardati pagamenti ? La situazione è critica e si attendono sviluppi.
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