Alessandria (07.12.2011) – Dopo il licenziamento in tronco dei tre assessori leghisti, il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, a bocce ferme e dopo aver fatto due conti, s’è accorto che, nonostante la buona volontà del prefetto-amico Paolo Castaldo che neanche sotto tortura firmerà il commissariamento di un consiglio comunale in disfacimento, senza la Lega ha ben poche speranze di andare avanti in questa legislatura. Il problema per Fabbio è come ricucire uno strappo che non è piaciuto a nessuno, tantomeno alla base leghista, dopo che ha ritirato le deleghe ai tre assessori del Carroccio Robutti, Pavanello e Lumi colpevoli di aver richiesto il parere unanime e favorevole dei revisori per approvare in via definitiva l’assestamento al Bilancio 2010 chiesto dalla Corte dei Conti. Il ritorno in maggioranza della Lega è vitale per consentire a questa Giunta di arrivare in qualche modo a fine legislatura ma la ricucitura risulta essere difficile, quasi impossibile, data anche la forte spaccatura fra il Carroccio e il PDL a livello nazionale in merito alla manovra del governo di Mario Monti. Ma Fabbio è un democristiano e i democristiani, si sa, sono diabolici nel trovare soluzioni a problemi apparentemente irrisolvibili. Hanno imparato dai preti. Certo, bisogna passare sopra alcune cosucce come la dignità, l’onore, la parola data, la coerenza, l’onestà intellettuale, il merito, tutte cose di poco conto di fronte a quella che i democristiani considerano da sempre un’impresa irrinunciabile: governare. La prima cosa da fare è trovare qualcuno che possa dare una mano. Innanzi tutto deve essere un democristiano perché solo i democristiani sono capaci di certe cose, quindi uno che Fabbio conosce bene, e poi uno che ha da guadagnare qualcosa in cambio. E dal cilindro di Vandone, anche lui vecchio democristiano, ma, al di là di tutto, intelligente e rispettabile, spunta il nome di Ugo Cavallera che, guarda un po’, ha un figlio in carriera al Comune di Valenza e che, non essendo più consigliere regionale eletto ma solo assessore, ha tutto l’interesse a far sì che le scaramucce, chiamiamole così, fra Fabbio e i leghisti rientrino, in nome della coesione politica che gli garantisce il proseguimento nella propria già lunga carriera. Chi scrive, com’è noto, è amico intimo del Maligno che sa tutto di tutti e giura che Fabbio abbia chiesto a Cavallera di mettere una parola buona parlando della situazione al governatore del Piemonte Cota con la preghiera di metterci una pezza. In fondo la coalizione Lega-PDL in Piemonte fa comodo a tutti e Cota lo sa benissimo. Pare che il governatore si sia veramente dato da fare e, fregandosene del segretario provinciale, l’ingenuo Riccardo Molinari che da tre giorni è sparito e si nega perfino al telefono, abbia convinto i tre assessori Leghisti a sotterrare l’ascia di guerra e il Carroccio mandrogno a votare compatto per Fabbio. Staremo a vedere. L’appuntamento è per il lunedì 19 dicembre, data del consiglio comunale in cui si voterà il bilancio. Se saremo smentiti Fabbio andrà casa, ma Fabbio a casa non vuole andare e quasi sicuramente i fatti ci daranno ragione. In conclusione ci piace dedicare al simpatico Prefetto Castaldo, appassionato batterista, questo duetto di Boldi e Teocoli degli anni ’80 http://www.youtube.com/watch?v=8zfhQmeYKgk. Dice molte cose a saper “leggere fra le righe”.
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