Genova – Brutta esperienza in quel di Genova della ditta Franchini di Casalcermelli che ha fornito le luminarie natalizie ai negozi del centro aderenti al CIV, i Centri Integrati di Via, un’altra invenzione del sindaco Marta Vincenzi, che non serve a nient’altro che a complicare la vita. Infatti, nonostante che i commercianti e lo stesso signor Franchini avessero pagato regolarmente la tassa di allacciamento temporaneo all’ENEL per la messa in funzione dell’impianto, l’impianto è rimasto spento. Chi aveva preso i soldi, o se li è messi in tasca, o si è dimenticato di comunicare ai colleghi di allacciare le luci. Fatto sta che il primo “pacco” genovese è già arrivato. Pacco inteso non come plico, ma come fregatura. Dopo tre giorni di black-out, venerdì il centro è tornato a risplendere alle luci delle luminarie. Sono partite le verifiche e si è scoperto che era stato fatto un allaccio volante, abusivo, che avrebbe anche potuto avere conseguenze serie. Spiega Enel: “Si è tentato di compromettere la sicurezza della rete, con un danneggiamento, e la fornitura per i cittadini della zona. Oltre al fatto che trattandosi di un prelievo abusivo non avrebbero pagato l’energia”. Ma il prelievo non era abusivo perché tutti, commercianti e fornitore del servizio, come è stato poi accertato, avevano pagato regolarmente le fatture che gli erano state recapitate. Gli è che alla fine a rimetterci è stata proprio la ditta Franchini, che ha già detto di sporgere denuncia, in quanto parte più danneggiata avendoci rimesso 7.000 euro, invece di avere il proprio margine di guadagno, seppur contenuto (l’azienda aveva accordato ai Civ uno sconto del 66% rispetto ai prezzi di mercato su piazza). Mugugni genivesi per la storia delle luminarie: prima messe all’indice per questioni estetiche, poi il mistero del black-out.
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