Louis Cyphre. Sai Guenna, con questo caldo infernale si sta proprio bene!
Guenna. Io tanto bene non sto. Per fortuna lavoro in una stanza che ha 400 anni e dei muri spessi un metro per cui basta un ventilatore per sopravvivere quando fuori ci sono 39 gradi.
Louis Cyphre. Sì, infatti, ora che sono in ufficio con te ho freddo. Senti un po’, mi dicono che qui ad Alessandria le cose vanno di male in peggio. È vero o no?
Guenna. Beh, tanto bene non vanno. Questa sindaca agisce di impulso, è rabbiosa, isterica, prende sempre cappello, si esibisce in filippiche retoriche e ripetitive. Non sembra in grado di affrontare le situazioni tenendo conto di tutti gli aspetti possibili, per cui è sempre più contestata anche e soprattutto dai suoi.
Louis Cyphre. Ma perché ce l’hai tanto con sta povera donna, cosa ti ha fatto per farti arrabbiare così! Prima scassavi i maroni a Fabbio, ora massacri Rita Rossa. Sai Guenna, mi hanno detto che sei passato dalla parte di Fabbio e Vandone, insomma che ti sei venduto e la cosa, se è vera, naturalmente non può che farmi piacere perché a me i traditori sono sempre piaciuti tanto.
Guenna. Primo, non ho tradito nessuno perché non ero e non sono di nessuno e quindi non posso tradire. Secondo se avessi cambiato casacca, mi sarei venduto passando dalla parte dei vincitori mentre, se come dicono, sono passato dalla parte di Fabbio e Vandone, sono andato coi perdenti, e allora, che razza di venduto sarei? Ultimo, io faccio il giornalista e i giornalisti sono, o dovrebbero essere, i cani da guardia che ringhiano contro i politici, di qualunque colore essi siano, perché i giornalisti seri stanno dalla parte dei lettori. Ora al potere c’è Rita Rossa ed io che cerco di essere un giornalista serio le ringhio contro perché la penso come il grande, inarrivabile Giulio quando dice che a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai. Soprattutto in politica e dei politici. E i fatti, ancora una volta, mi stanno dando ragione.
Louis Cyphre. Ah, Giulio, quanto mi piacerebbe averlo all’inferno con me, ma so che andrà in Paradiso. Lo raccomanda il papa in persona. Tornando a noi non capisco una cosa, e cioè come sia possibile che appena uno, o una, diventa sindaco della città di Alessandria, iniziano i casini. Cos’è, l’aria della bassa tra Tanaro e Bormida che fa impazzire la gente?
Guenna. No caro Louis, gli è che sono almeno 15 anni che c’è un andazzo sbagliato nel gestire la cosa pubblica. È iniziato tutto dopo l’alluvione del 1994 quando ad Alessandria sono arrivati un mucchio di soldi. Hanno iniziato a spendere a più non posso e, anche quando i soldi erano finiti o stavano finendo, hanno continuato a spendere. Così ad Alessandria hanno continuato ad assumere, a creare delle partecipate, a spendere e ad indebitarsi fino ad arrivare a questi punti.
Louis Cyphre. Ecco, lo vedi?, stai difendendo Fabbio perché dici che la responsabilità del dissesto del comune di Alessandria non è solo sua ma viene da lontano…
Guenna. Assolutamente no. Fabbio ha le sue responsabilità soprattutto per il fatto che ha azzardato troppo coi soldi pubblici, ma non ha rubato, e se ha peccato lo ha fatto solo per colpa e non per dolo. Ciò non toglie che io abbia scritto parole di fuoco contro di lui nel tentativo di fermare quello che ritenevo essere un disastro irrimediabile, ma non tutte le colpe sono sue. Per esempio, sono convinto che il dissesto, voluto da questa giunta, potesse essere evitato, la situazione per me era ed è gestibile.
Louis Cyphre. Allora cosa pensi che bisognerebbe fare?
Guenna. Penso che la città si tirerà fuori dalle secche. Poi non bisogna dimenticare che ci sono un sacco di elettori che non hanno votato alle ultime elezioni amministrative, circa il 40% degli aventi diritto al voto, e che adesso vogliono dire la loro perché sono già stufi di questa Giunta. Sarebbe meglio andare ad elezioni anticipate al più presto per dare alla città un sindaco votato veramente dalla maggioranza degli alessandrini. Magari in primavera, accorpando le elezioni amministrative alle politiche.
Luois Cyphre. Credo che tu abbia ragione e che si possa fare. Ciao Guenna esco a prendere un po’ di caldo perché qui dentro si gela. Alla prossima.
Guenna. Ciao Louis a presto.
Me ne sono andato a casa a piedi. Che bel caldo faceva ieri, c’erano quasi 40 gradi. Non proprio come all’inferno, ma era già qualcosa.
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