IL COMUNE DI ALESSANDRIA E IL SALDO DI FATTURE DA VERIFICARE

24 Novembre 2012 admin Calcio, SPORT 26

di Cichinisio
Alessandria – Il Comune di Alessandria in default dal luglio scorso non paga più nessuno. Anzi, non riesce più a garantire nemmeno la puntualità del pagamento degli stipendi ai propri dipendenti, diretti o delle partecipate, cui deve tanti soldi. È questo un aspetto drammatico della crisi, ma pensiamo anche a quanti artigiani, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti che sono in difficoltà a pagare i dipendenti, i fornitori e le imposte perché avanzano soldi dall’Ente per lavori fatti, prestazioni prestate o ordini evasi. Con l’insediamento della triade di Commissari dell’Organo Straordinario di Liquidazione la situazione debiti e crediti è stata congelata a tutto il 2011 e la massa dei creditori sarà regolata nei modi e nei tempi da stabilire. Qualcuno però, già nella primavera scorsa, aveva deciso di forzare la situazione e, come è suo diritto, ricorrere al Tribunale per ottenere l’ingiunzione di pagamento di quanto dovuto. E in particolare la Ditta “O.P. Engineering”, che aspetta il saldo di 4 fatture per circa 70.000 euro, chiede al Giudice, a metà marzo del 2012, un provvedimento per obbligare il Comune a regolare il debito. La richiesta è respinta da Vandone che mette quel debito fuori bilancio, ma il tribunale insiste (boh?) ed emette decreto ingiuntivo il 10 agosto. Date e situazioni, quelle su descritte, tutte documentate come al solito ma che non rappresentano né una notizia particolarmente originale né una novità assoluta visti i tempi grami che stiamo vivendo. Ma c’è da chiedersi se vi siano altre fatture del genere, di OP Engineering come di altri, e in base a cosa avrebbero dovuto essere pagate. Ci chiediamo ciò perché nella massa dei creditori, che sono in gran parte brava gente, vorremmo sapere a che titolo il Comune deve certe cifre a certe ditte e chi ne ha autorizzato il saldo. Perché anche queste fatture hanno determinato un deficit, pur non ancora accertato, che può attestarsi intorno ai 40 milioni di euro. E questa montagna di soldi, oltretutto, non farà da volano alla anemica economia locale. Quanto poi alla considerazione secondo la quale tutti questi pagamenti mancati siano riconducibili a lavori, servizi o forniture davvero indispensabili per il buon andamento della nostra comunità è un altro discorso, un po’ più difficile da dimostrare, ma per il quale stiamo indagando.