PENNA CADENTE E BOLLITO MISTO RINNOVANO IL GUARDAROBA
Dal Mocca di Alessandria – Andare in giro per le Alpi coi cani da slitta e un lagotto per scovare tracce di tartufi è affascinante ma anche faticoso. Così è bello stare un lunedì sera a casina mia guardando la tv. Programmi interessanti nisba, al che, verso le sette di sera accendo la radio, mi sintonizzo su Radio Gold e con mia sorpresa inizia un autentico spettacolo, uno show che ho sempre stupidamente incaricato altri di ascoltare, convinto di assegnare un compito spiacevole a chi non mi può dire di no: la trasmissione sui Grigi. L’esordio è di Penna Cadente, l’ubiqua grande capa del Cerchietto Magico che snocciola le varie cordate (di gruppi di acquisto dei Grigi) e poi si mette a parlare dello Studio Legale Tosetto e Weigmann come se l’avesse scoperto da chissà quanto (in realtà l’aveva letto sull’ultimo Cichinisio). Poco male anche perché di lì a poco supera a piè pari il confine dell’umorismo involontario per precipitare nel ridicolo asserendo, con la sicumera tipica del condottiero, che lo studio legale in questione ha valutato (aaahhh, aahh, ah, ah, ah…!!!) l’organico della rosa dei Grigi e se dovesse mancare qualcosa (?) potrebbe “pescare” fra i suoi assistiti. Penna Cadente, ma che minchia dici? E, peggio di te, il conduttore del talk che non ti ferma mentre stai delirando. Ma è impazzito pure lui? E pensare che poco prima, nella stessa emittente, il Vice Grande Capo Adelchi Puozzo (conosciuto dalla tribù come “Vice Grande Capo Bollito Misto”) ci ha fulminato con una frase storica, riferita ai mai fissati obiettivi sportivi dei Grigi: “L’appetito vien mangiando”! E così, secondo l’ineffabile “Bollito Misto”, tre milioni e mezzo di euro in dodici mesi messi dalla proprietà e tutta l’ambizione dei tifosi sarebbero semplicemente legati all’appetito di un DS, di un Mister e di un gruppo di giocatori? Fatelo tacere, per favore, e non ghignate troppo forte quando lo vedete nei pressi dello stadio, è pur sempre un Vice Grande Capo e il Manitù dei numeri…, perbacco! A proposito, chissà che voto han dato, quelli del Cerchietto, al portierone in quel di Santarcangelo, dopo che, nell’unico tiro subito in 90’, ha gentilmente lasciato la palla agli avversari a un metro dalla linea di porta. Tutti concordi: Servili sufficiente, un’autentica sorpresa. Ma perché, dato che il gol preso l’abbiamo visto tutti e quell’errore nulla toglie alla stima che il ragazzo si è meritato in questi anni come uomo e come atleta? Il 6 regalato fa male a lui più che a quei birichini che affogano nella piaggeria! Dopo questa abbuffata di banalità, inesattezze e stupidate da antologia, non ho resistito, e vai con la trasmissione radiofonica su Radio Alex delle 21. Stavolta, i nuovi interlocutori, a carburare ci mettono un po’, ma quando sono a regime riescono ad inanellare una serie di minchiate omeriche e, a differenza dei loro concorrenti, sembrano il trio Lescano, sempre tutti d’accordo, tutti con voci indistinguibili e, notare, sembrano tutti dipendenti di Capra. Alle 21,29 uno del trio Lescano sostiene seriosamente che la zuccata di Barbagli in gol è frutto di uno schema. E secondo voi Scusatis studia uno schema che prevede un giocatore che impatta la palla di testa in tuffo a trenta centimetri da terra? Ma l’avete visto l’angolo come è stato battuto? E avete notato fra tutti che c’era una confusione in area di rigore avversaria degna di una sfida parrocchiale? E questo scienziato ci ha visto “lo schema”? Mitico!, chiunque tu sia! Poi la chicca. I tre sciagurati si mettono a disquisire sul vecchio-nuovo presidente di Lega, Macalli, descrivendolo come un rimbambito moralmente poco trasparente. Ebbene, sapete come si chiama il candidato votato dalla Società Alessandria Calcio alle elezioni presidenziali di un mese fa rappresentata in assemblea da Gigi Capra? Macalli, proprio lui, il quale un difetto ce l’ha davvero: è suscettibile; per cui se qualcuno ci volesse male e facesse sentire al Presidente di Federazione cosa dicono pubblicamente nella radio di Capra i commentatori da lui pagati…Eccallà, la frittata è fatta! E Capra, l’ha sentito cos’hanno detto i suoi su Macalli? Boh? Ma adesso parliamo di cose serie e passiamo alla cessione dell’Alessandria Calcio, operazione opaca, sia nel contesto in cui è nata, sia per le modalità davvero singolari, che per i protagonisti, a partire dal sunnominato mega studio legale torinese che gode di fama internazionale, il quale ha, come cliente, per esempio, pure il Comune di Alessandria. La Rossa sindaca mandrogna infatti ha incaricato un socio dello studio Tosetto e Weigmann per il delicatissimo ricorso al TAR in merito alle condizioni contrattuali per l’affidamento dei lavori del parcheggio sotterraneo di Piazza Garibaldi, ricorso accolto. Certo, potrebbe trattarsi di pura coincidenza, ma se si vuol fare i giornalisti davvero e non correre dietro a un Vettorello qualunque (come ha fatto oggi su un quotidiano un pezzo da novanta del Cerchietto evidentemente ancora obnubilato da problemi gastrici dovuti a quella cena al Grappolo) bisogna seguire le piste fino in fondo senza aspettare l’imbeccata dei compagnucci di merende. Oggi pomeriggio gli avvocati Federico Restano e Filippo Giordanengo dello Studio Tosetto hanno assistito l’acquirente dell’Alessandria Calcio Luca Di Masi, titolare della nota catena di negozi d’abbigliamento torinese Olympic, nipote di Rabezzana, ex dirigente del Torino di Pianelli, e grande tifoso dei Grigi spesso presente in curva nord al Moccagatta, nelle operazioni di acquisizione del 100% delle quote societarie del Club Grigio, operazione che sarà perfezionata la prossima settimana mentre la trattativa si è conclusa nello studio dell’Avvocato Rosso in Alessandria. In attesa di saperne di più dico subito che sono già al lavoro per capire e poi rendere pubbliche le cose che non ci hanno ancora detto e quelle che magari non ci vogliono dire. E se ci sono cose che non vogliono far sapere vorrei che si sapesse che stavolta non basterà inciuciare con quelle nullità del Cerchietto perché c’è un Cichinisio con i suoi cani da slitta….e un lagotto.
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