Alessandria – Dopo l’arresto di stamane per favoreggiamento dell’ex ministro berlusconiano Claudio Scaiola perché avrebbe favorito la latitanza di Amedeo Matacena condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa, le perquisizioni ordinate dalla Direzione Antimafia di Reggio Calabria riguardano anche il Piemonte e molto probabilmente la nostra provincia, dove Scaiola ha molti amici. Infatti un mese fa, esattamente sabato 5 aprile scorso, Claudio Scaiola ha partecipato ad un pranzo elettorale al ristorante San Pio V di Bosco Marengo offerto dall’ex eterno assessore regionale di Forza Italia Ugo Cavallera, cui hanno preso parte anche l’avvocato Paolo Borasio, attuale sindaco di Castelletto Monferrato e indicato come prossimo candidato sindaco di Alessandria per Forza Italia (o di quello che resta del partito dei molti pregiudicati) e Massimo Berutti sindaco scadente di Tortona nonché candidato per Forza Italia alla Regione Piemonte. In quell’occasione è stato deciso che Scaiola avrebbe corso per le Europee mentre Berutti per le Regionali. Alla fine è stato emblematico l’abbraccio fraterno fra i due candidati al termine del quale Scaiola annunciava che l’ex sindaco di Tortona sarebbe stato il miglior candidato possibile per le Regionali. Ora che Scaiola è finito in collegio però, per Berutti (gran fieu me cl’è sfortunà!) si complicano ulteriormente le cose: ha toppato come sindaco di Montemarzino, si vanta di essere stato dipendente di Codelfa, la ditta del Gruppo Gavio al centro di qualche vicenda giudiziaria, come sindaco di Tortona ha svenduto il patrimonio immobiliare e altri beni della città, è implicato in tre processi ed ora si viene a sapere che è anche amico fraterno di Scaiola che è finito dentro stamane. Niente male Berutti, niente male.
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