
Bardone
Alessandria – Sull’onda lunga del consenso “confezionato” da Confindustria, Abi, Bce, Merkel e Napolitano per Matteo Renzi il Pd ha fatto il pieno nella nostra provincia ai ballottaggi per l’elezione dei sindaci. Nei grossi centri ha spazzato via i rottami di una destra male rappresentata e completamente screditata. Risultato scontato a Novi, da sempre roccaforte rossa, dove Rocchino Muliere l’ha spuntata contro il pur pugnace Fabrizio Gallo per il Movimento 5 Stelle. Determinanti i voti della solita Maria Rosa Porta che razzola a destra ma poi regala il carniere a sinistra. Muliere si è aggiudicato il ballottaggio co l 59,1%. Mentre si è recato alle urne il 46,61% dei novesi, pari a 10 mila 671 votanti. Un’affluenza bassa rispetto alle previsioni che, come sempre, ha penalizzato la destra. Storico ed ennesimo flop per Forza Italia a Novi dove il povero Costanzo Cuccuru al primo turno non aveva neppure raggiunto il 14%, a testimonianza che i novesi non hanno mai digerito la rappresentanza panettiana (Panetto, Panetta e Bondi) alla guida del partito di Berlusconi. Ricordo solo che quando facevo politica (trenta chili fa) e mi presentavo io nel piccolo PLI di Malagodi (anni 70, 80 e primi 90), i liberali a Novi erano circa il 7% e facevamo sempre due consiglieri. Addirittura, nel 1985, la nostra performance (1457 voti) aveva consentito la nascita del Pentapartito (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI) con sindaco il socialista Mario Angeli e vicesindaco il democristiano Gianfranco Chessa. Altri tempi, era la Prima Repubbluica che per molti aspetti era meglio della Seconda e anche della nascitura Terza Repubblica. A Casale sorprende la sconfitta di Demezzi che ha ceduto, se pur di poco, nei confronti dell’ex preside del Pd Titti Palazzetti che è la prima donna a casale ad essere stata eletta sindaco. Ha totalizzato 7577 voti contro 7132, 51,51%contro il 48,48%di Giorgio Demezzi, che già al primo turno era stato battuto per 327 voti di scarto. Demezzi aveva amministrato molto bene la città ma il momento storico attuale, per la destra italiana, è quello che è, e il consenso ha premiato la sinistra. Storico ribaltone a Tortona dove Massimo Berutti ha lasciato solo rottami dietro di sé, sfasciando la coalizione di destra che, pur avendo un candidato di tutto rispetto come l’ingegner Bottazzi, non è riuscita ad andare oltre il 40%. Gianluca Bardone è il nuovo sindaco di Tortona. Al ballottaggio ha totalizzato 6224 voti (52 per cento) contro i 4316 di Giuseppe Bottazzi, per un vantaggio quasi doppio rispetto al primo turno. Per la prima volta da quando si vota col sistema maggioritario, è risultato primo classificato il centrosinistra. Ultimo dato da registrare l’affluenza alle urne, molto più bassa del primo turno (era del 71,76 per cento): si è attestata intorno al 51,32%.
Resta il fatto che il partito principale è sempre quello dei non votanti. Ed è in aumento. Addirittura a Novi ha raggiunto il 53,83% e Rocchino Muliere è risultato essere l’ultimo, in termini di voti, dei tre sindaci del Pd eletti al ballottaggio in provincia, superato anche da Bardone il nuovo sindaco di Tortona. Lo scollamento tra la gente e la politica è ormai un dato di fatto anche se l’elettorato di sinistra, essendo notoriamente più inquadrato e disciplinato di quello di destra, va comunque a votare consentendo al Pd vittorie molto marcate in termini percentuali ma non con dati troppo diversi in termini di voti di quelle delle tornate precedenti.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.