Tortona (AL) di Piero Giacobone – Ci sono arrivate molte telefonate in redazione da elettori del Movimento 5 Stelle che ci hanno ringraziato per aver “smascherato” l’ipotetico accordo dell’ingegner Fabrizio Dellachà (nella foto), 38 anni, consigliere comunale di M5S a Tortona e presidente in pectore della costituenda commissione urbanistica, e il sindaco del Pd Gianluca Bardone favorevole alla sua nomina. Anche se le commissioni consiliari sono organi meramente consultivi, non si può nascondere che quella dell’urbanistica è forse la più importante di tutte. Ed il fatto di nominare presidente un ingegnere con tanto di studio tecnico in città insieme al padre architetto, non sembra essere propriamente il contributo migliore per fare chiarezza negli enti pubblici, tanto auspicato da Beppe Brillo. A questo proposito c’è da chiedersi come mai si sia scatenata una bagarre contro chi si è permesso di rendere note vicende che a Tortona già si conoscevano. Cosa succede all’ingegner Fabrizio Dellachà? Come mai sembra così vicino a Bardone che è il sindaco del Pd? È sicuro di essere veramente un grillino duro e puro, o invece è solo un opportunista? A ben guardare Dellachà è stato vicino un po’ a tutti (ultimamente, mi si dice anche a Mauro Cattaneo del Pd alessandrino, un altro fenomeno), dai tempi in cui non faceva mistero dei suoi sentimenti fascistoidi, e da quando si era buttato in campagna elettorale in appoggio a Paolo Ronchetti ed all’Italia dei Valori. Poi si è avvicinato al Movimento 5 Stelle, senza mai dimenticare però certi comportamenti da smargiasso tanto cari a certi tipi idealmente vicini a “Batman de Roma”. E si capisce, a questo punto, la reazione di molti elettori dei Grillini che, anche alla luce dei recenti avvenimenti, ci hanno confidato di voler prendere una volta per tutte le distanze dal Movimento. D’altronde i risultati elettorali sono sotto gli occhi di tutti. Il flop alle amministrative non è altro che la dimostrazione incontrovertibile delle forti delusioni maturate nel popolo grillino tortonese che hanno preso corpo un paio di anni fa quando due dei fondatori del Movimento, entrambi docenti di matematica, il professor Giorgio Magni e la moglie professoressa Daniela Cabella, si erano lamentati per il fatto che M5S a Tortona nel 2012 non avesse preso posizione a proposito della vendita, da parte del Comune, del Mercato Coperto e di Palazzo Leardi con annessa piazza. In effetti la vendita di una piazza pubblica appare per lo meno bizzarra e richiama alla mente la gag di Totò quando, in un film indimenticabile, ha venduto il Colosseo. Si tratta di una piazza, piccola, ma molto importante del centro, con un parcheggio e vicina al teatro civico. A quel tempo nel Movimento 5 Stelle c’era già Dellachà, anche se in consiglio comunale non era presente nessun grillino, ma resta il fatto che l’Ingegnere e i suoi non hanno battuto ciglio su quell’operazione portata avanti dal mitico sindaco Massimo Berutti. Il Maligno mi ha confidato che già quella mancata presa di posizione da parte del giovane e maldestro nonché probabile prossimo presidente della commissione urbanistica (chissà, boh, vedremo, forse, può darsi, probabilmente, non si può mai dire …) sarebbe stata propedeutica alla futura nomina. Ma il Maligno, si sa, racconta un sacco di balle e sicuramente quello che ha detto è falso. Tuttavia la polemica dell’alienazione dei beni del Comune di Tortona (Mercato Coperto e Palazzo Leardi con annessa piazza) c’è stata davvero e si basava su un ricorso al Tar presentato, in merito, dallo stesso professor Magni, persona degna e conosciuta come molto corretta e competente. Aveva una pagina Facebook intitolata Movimento 5 Stelle Colli Tortonesi che Dellachà ed i suoi amici hanno detto essere abusiva. Magni rispondeva con una lettera, pubblicata in un sito tortonese, che Dellachà e i suoi avevano organizzato delle riunioni ristrette per farlo fuori, e scriveva: “Alcuni attivisti del movimento tortonese hanno segnalato che il mio vecchissimo gruppo facebook (è del 2009) improvvisamente è diventato abusivo. Faccio notare che è stato creato in comune accordo con i vecchi fondatori della lista locale. Vengo a sapere, e confermato per iscritto dall’attivista Dellachà, che nel settembre scorso sono state fatte riunioni ristrette allo scopo di allontanarmi dal movimento stesso. Pare che il tutto sia da ricondurre al mio ricorso privato al TAR Piemonte per la nota vicenda dell’alienazione degli immobili di proprietà comunale. Un palazzo antico con vincolo della Sovrintendenza, la relativa piazza pubblica e il mercato coperto (in zona sicuramente ricca di reperti archeologici) sono stati praticamente regalati al gruppo (…) e hanno così salvato la passata amministrazione”. In effetti sono quasi cinque anni che esiste il profilo del “Movimento 5 stelle Colli Tortonesi” e non ci risulta che qualcuno abbia mai messo in dubbio la sua legittimità. Tutta la vicenda è per lo meno strana, anche perché gli attuali rappresentanti del Movimento 5 Stelle non hanno ancora dato spiegazioni (facoltative ma dovute) sulla loro posizione in merito alla vendita del Mercato Coperto e di Palazzo Leardi con annessa piazzetta pubblica, per la quale non si sono mai opposti. E per un movimento sanguigno e sempre pronto a scoprire inciuci, questo atteggiamento, francamente, appare un po’ sospetto.
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