Valenza (AL) – Vi ricordate di Chiara Invernizzi? La donna (nella foto) di 42 anni originaria di Valenza che nel 2012 si trovava a Gedda in Arabia Saudita senza la possibilità di rientrare in Italia? Il marito, lo sceicco Walid Ahmed Naghi, infatti, non le concedeva il permesso per il visto di uscita e la legge araba gli dava ragione. Chiara era in compagnia della figlia e del padre Andrea, un commerciante di pietre preziose di 74 anni, mentre la madre era rientrata a Valenza. Della cosa s’era interessato con successo il ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant’Agata e nel dicembre dello stesso anno Chiara Invernizzi, insieme al padre Andrea, tornava a casa, dopo che, nonostante la sua richiesta di separazione, per nove mesi era stata “prigioniera” del marito, erede di una facoltosa famiglia degli Emirati Arabi. Per il suo rientro si era perfino costituito un comitato “Valenza per Chiara”, si erano raccolte firme, si erano mossi il sindaco Cassano ed il Consiglio comunale, si erano mobilitati parlamentari, il tutto destando interesse anche a livello europeo. Tornata in Italia, Chiara denunciava il suo ex marito per maltrattamenti, lesioni e violenza privata, ma ieri la gup Enrica Bertolotto ha archiviato il fascicolo perché la magistratura italiana non ha titolo per giudicare reati comuni (e non politici, come invece sosteneva il legale della valenzana) commessi all’estero, da uno straniero che risiede all’estero, benché ai danni di un’italiana.
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