Casale Monferrato (AL) (Gianni Patrucco) – Decidere a cose fatte. Sembra questo il leitmotiv della Giunta di sinistra con a capo la Signora Titti. L’altra sera in sede di consiglio comunale, dopo un dibattito lunghissimo ed estenuante anche per i più tetragoni professionisti della politica in merito al trasferimento della scuola Scuola Media “Trevigi” al Cova per cui si sono già spesi ben € 46.923,41, alla fine si è scoperto che lo stanziamento è stato approvato dopo che è stato fatto. “Abbiamo discusso fino a notte fonda – ci ha detto l’ex sindaco Giorgio Demezzi di Forza Italia -, per poi scoprire che, non solo era già tutto deciso, ma addirittura erano già stati emessi atti ufficiali”. Roba da spararsi un colpo alla tempia dopo aver tracannato una bottiglia di Vodka ghiacciata, alla maniera dei cosacchi. A questo proposito il coordinatore cittadino di Forza Italia Nicola Sirchia ci ha spiegato cos’è successo: “In una determinazione del 24 settembre 2014 l’amministrazione affida una consulenza per 46.923,41 euro ad un noto professionista per progettare l’intervento di recupero dell’immobile Cova. Peccato che il Consiglio Comunale che ha stabilito, col nostro voto contrario, la variante urbanistica indispensabile per procedere, si sia svolto solamente cinque giorni dopo, cioè il 29 settembre 2014. Ci chiediamo – ha continuato Sirchia a nome del gruppo di Forza Italia – e chiediamo al Sindaco cosa sarebbe successo se per qualche ragione il consiglio si fosse espresso in maniera contraria. Avremmo letteralmente buttato oltre 46.000 euro di denaro pubblico”. La vicenda è veramente incredibile anche perché degna della migliore tradizione sovietica dove le votazioni erano solo un pro forma in quanto tutto era già stato deciso prima dal partito. Il capogruppo azzurro Vito De Luca preannuncia una lettera al Presidente del Consiglio Comunale: “Chiederemo se, a questo punto, vale ancora la pena discutere in quella sede, che dovrebbe essere l’unica e la più alta per prendere delle decisioni, piuttosto che trasformarla in un votificio atto a ratificare decisioni già prese altrove. Ci sembra un vulnus piuttosto grave, che colpisce anche il diritto di rappresentanza di almeno metà dei casalesi e di fronte al quale non intendiamo rimanere inerti”. Secondo i bene informati la somma necessaria per l’intero intervento è stata fissata in circa 4 milioni di euro, nonostante che in commissione, oltre che in consiglio, l’assessore delegato Gioria abbia negato di essere in possesso di un computo metrico, anche di massima. La verità è invece esattamente il contrario (si sa, i comunisti mentono sempre) in quanto già il 24 settembre era stata fissata ufficialmente la cifra di stima che è pari quasi al 10% del bilancio comunale. Tutto ciò per una soluzione che, ad oggi, non dispone di nessuna autorizzazione degli enti competenti, quali ASL, Vigili del Fuoco, Sovrintendenze varie, in assenza poi di totale copertura finanziaria per ammissione della stessa Signora Titti (la sindaca Palazzetti) che ha candidamente ammesso in aula di non disporre, al momento, di nessun finanziamento. Inoltre l’operazione non presenta vantaggi evidenti in quanto non tutte le classi del Trevigi potranno trovare spazio al Cova restaurato, per cui un centinaio di famiglie avranno i lloro figli destinati in altra sede, con quale criterio di selezione non si sa. In sostanza la Signora Titti si appresta a spendere 4 milioni di euro che non ci sono per fare un sarchiapone che non risolverà il problema. Stando ai fatti, che è preciso dovere del cronista, bisogna dire che la soluzione su cui era al lavoro la precedente Amministrazione Demezzi appare la più logica perché, a fronte di investimenti minori, prevedeva un semplicissimo e fattibile spostamento delle Elementari “San Paolo” alla Hugues, e del Trevigi al Palazzo del San Paolo. È peraltro del tutto evidente che la decisione della Giunta di sinistra della signora Titti è stata presa per soli scopi di contrapposizione politica, ma anche avventatamente cancellata spostando da subito alla Hugues il Centro di Educazione Permanente e per immigrati, fatto che toglie ogni “paracadute” nel caso qualcosa non dovesse funzionare nei piani sul Cova Adaglio. I consiglieri di minoranta affilano le armi: “Questo è un capitolo amministrativo che si arricchisce di confusione e pasticci man mano che si procede – ha dichiarato Sirchia – e resta ancora da capire chi pagherà. Da quel che si capisce ora, buone tasse a tutti i casalesi”.
CONSIGLIO COMUNALE SOVIETICO A CASALE MONFERRATO DOVE SI VOTANO SPESE GIÀ FATTE

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