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RUBRICHE
Maligne Deduzioni

SCHERZI DA PRETE

11 Ottobre 2014 admin_AG Maligne Deduzioni, RUBRICHE 667

SCHERZI DA PRETE

Ho sentito la grillina Paola Taverna difendere Mussolini. Che bello, il mondo va al contrario, proprio come volevo io. Brucio dalla voglia di sapere come la pensa il mio amico cronista. È un po’ che non lo vedo e oggi è la giornata giusta per fare una capatina da lui.
Bafometto prendi la macchina che andiamo a trovare il Guennone.

Bafometto. Subito capo!

Sono davanti al suo ufficio. Suono. Apre, entro.

Louis Cyphre. Ehi là, com’è?
Guenna. Ciao Louis, qual buon vento…
Louis Cyphre. Allegro eh? Come mai? Cosa sta succedendo?
Guenna. Il giornale va a gonfie vele e fra poco partiremo con la Tv-Web.
Louis Cyphre. Ho capito. Dai, offrimi un Calva’ che sciogliamo la lingua e parliamo un po’.
Guenna. Qual è l’argomento stavolta?
Luoi Cyphre. Ho deciso di non parlare più di Alessandria perché intanto, dopo il disastro, gli argomenti sono sempre gli stessi: fallimenti, disoccupati, bilanci comunali farlocchi, le solite balle di certa sinistra. No, stavolta volevo parlarti di Renzi.
Guenna. Ma sai Louis, io sono un cronista di provincia, le questioni romane le lascio agli altri.
Louis Cyphre. No, non è per questo, volevo solo un parere di un cittadino come tanti su quello che ha detto la grillina Paola Taverna a proposito di Renzi paragonato a Mussolini. Per lei il primo sta smantellando lo stato sociale costruito dal secondo.
Guenna. Che i lavoratori fino a ieri abbiano goduto delle più ampie garanzie è certamente merito del Duce che ha introdotto l’Inps, l’Inail, il Tfr, la riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali, le ferie pagate, l’indennità di disoccupazione che, al tempo del Fascismo, non si è mai utilizzata per il semplice motivo che non c’erano disoccupati.
Louis Cyphre. Ma allora perché l’avete appeso per i piedi…
Guenna. Avete? Hanno! Io non ero neppure nato. Ma poi scusa, non puoi chiedere direttamente a lui? Mussolini non è all’inferno con te?
Louis Cyphre. E no! Se lo sono preso gli altri e io non so niente perché quei bugiardi di Hitler e Stalin mi raccontano un sacco di balle e io non riesco a capire come sono andate le cose.
Guenna. E sì, d’altronde Stalin ha fatto il seminario. Avrai ben qualche prete all’inferno… o neppure quelli?
Louis Cyphre. Nooo! Preti ne ho fin che vuoi! Ma cosa c’entrano loro?
Guenna. C’entrano, c’entrano, perché è proprio grazie a uno di loro che Mussolini è stato arrestato e quindi giustiziato senza processo. Un processo che, se si fosse fatto, avrebbe chiarito molte cose che ancora oggi sono avvolte dal mistero.
Louis Cyphre. Ah sì? Ma va! Ma non predicano il perdono, la misericordia e tutto il resto?
Guenna. Non fare l’ingenuo con me Louis. Come dicevo prima, è stato proprio un prete che ha fatto il classico scherzo, uno scherzo da prete.
Louis Cyphre. Davvero? E cosa ha combinato quel prete e chi era? Quando è successo?
Guenna. Era il 27 aprile 1945 a Musso, un paese oggi di circa 1000 anime in provincia di Como, ma allora ne aveva il triplo. Il prevosto del paese dopo aver riconosciuto Mussolini nella colonna militare tedesca che si ritirava in Svizzera avvertiva i capi partigiani affinché lo catturassero.
Louis Cyphre. Un prete ha fatto la spia? Dimmi il nome che controllo.
Guenna. Si chiamava Don Enea Mainetti…
Louis Cyphre. Enea, massì, è un mio valido collaboratore all’inferno, alle strette dipendenze di Belfagor. È bravissimo, ammalia le anime appena arrivate e le fa diventare strumenti di perenne discordia fra i viventi…
Guenna. Ebbene, don Enea Mainetti ha lasciato tutto scritto nel retro delle pagine di un calendario da parete: “Ero al termine della Santa Messa, verso le 7, e percepii il rumore di autocarri che passavano sulla strada provinciale lungo la quale si trova la chiesa di Musso…”. Il manoscritto è stato recuperato da Alberto Botta e contiene un racconto sorprendente.
Louis Cyphre. Porca miseria, che scoop Guennone! Poi mi dai tutto che lo passo a Belzebù per l’archivio!
Guenna. Basta andare su internet, comunque stai tranquillo che ti passo tutto. Tornando al nostro prete, riscrisse a macchina la memoria e la consegnò allo storico Gianfranco Bianchi che da ragazzino aveva fatto il chierichetto da lui. Ma è il primo manoscritto ad avere la freschezza della cronaca anche se, in qualche punto, non coincide con la seconda versione, più elaborata.
Louis Cyphre. E il manoscritto non si può avere?
Guenna. No mio caro, è custodito in un museo lombardo, anche se, girando un po’, lo puoi forse trovare su internet. Ma torniamo a quei momenti. Finita la Messa, e mentre don Enea si toglieva i paramenti, irruppe in canonica il sagrestano: “I tedeschi scappano”. Don Mainetti scrive: “Corro fuori e vedo una lunga serie di camion, macchine e qualche motocicletta”. Mentre la colonna era costretta a fermarsi per un tronco steso dai partigiani di traverso al ponte fra Musso e Dongo, Fiorenzo, figlio del panettiere, confidava al prete un sospetto: credeva infatti di aver visto Mussolini. Don Enea si avvicinava alla colonna e poteva riconoscere il Duce seduto nel cassone d’un camion con indosso una divisa tedesca: “Come facevano pochi partigiani male in arnese ad aver la meglio della colonna armata fino ai denti? Bisognava a ogni costo prendere tempo in attesa dei rinforzi con vari pretesti”. Don Enea fu quel prete che parlando in latino con un militare tedesco, pastore protestante, giocò sulla difficoltà di comprensione. “Quanta gente c’è qui?” aveva chiesto il tedesco, “Circa tremila” rispose il prevosto. Alludeva agli abitanti ma l’interlocutore capì che ci fossero invece tremila partigiani e la falsa voce diffuse la paura nella colonna. Michele Moretti, il “comandante Pietro”, poi nel plotone di esecuzione di Mussolini, ingannò a sua volta i tedeschi convincendoli, a gesti, che il ponte era minato. Nessuno osò procedere nella rischiosa trattativa, i tedeschi, accorgendosi della trappola, avrebbero potuto reagire. Tutto durò sette ore. Poi arrivarono i rinforzi e per Mussolini e il fascismo fu la fine.
Louis Cyphre. Ma che meraviglia: tradimento, menzogne, spiate, tutto ciò che serve per andare all’inferno.
Guenna. Prova a controllare Louis, vedrai che i protagonisti di quella triste vicenda ora sono tutti con te.
Louis Cyphre. Sì, chiedo subito a Moloch che governa i traditori. Grazie Guennone.

Me ne sono andato sconvolto.
Neppure all’inferno succedono certe cose.
Viva l’Italia!

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