Questo è troppo! Ma perché qualcuno evoca, provoca, induce e sfruculia Cichinisio al punto da costringerlo a fare due pezzi in una settimana? Forse perché nell’ultimo articolo non avevo citato le doti di mente e di cuore del Grande Capo Penna Cadente e se n’è risentito ( il Grande Capo ) o risentita (Penna Cadente). Però avendolo (o avendola battezzato(a) come “ mosca cocchiera “ in questa rubrica solo una settimana fa ero convinto che non se ne approfittasse in tempi così brevi. E invece eccomi ancora una volta smentito: Pena Cadente non è come Cichi la dipinge ma è, se possibile, ancora peggio. E il bello è che la Nostra ribadisce se stessa nero su bianco, non su Face Book come ama fare con post a dir poco bizzarri, ma con un articolo pubblicato da un giornale on line. Il tema è di quelli pruriginosi e si riferisce all’opportunità o meno di chiudere mezza città per mezza giornata in occasione delle partite casalinghe dei Grigi, tra le proteste di commercianti e concittadini i quali subiscono danni e disagi. Ebbene, stavolta, in occasione della partita casalinga contro il Pordenone, chi di dovere, che in questo Paese non si capisce mai chi sia davvero, ha deciso, bontà sua, che in fondo militarizzare Alessandria come Beirut nella guerra civile per una partita di Serie C, forse è un po’ troppo. Per cui le gabbie, i cavalli di frisia, le guardie in tenuta anti sommossa, le strade inibite alla circolazione nel raggio di svariati chilometri quadrati intorno al Mocca, almeno stavolta subiranno un qualche ridimensionamento, consentendo quindi le normali (o quasi) attività a tutta la parte nord della città. Ma sapete a chi andrebbe attribuito il merito di questo ripensamento relativo alle operazioni di messa in sicurezza dello stadio? Ma a Penna Cadente, in quanro sul giornale che ospita le sue onniscienti elucubrazioni pallonare, la Mitica ha scritto che da Pordenone è in arrivo un numero esiguo di tifosi (uno, ma, grave pecca, non ha dato le sue generalità). Poi, letto il comunicato del Sindaco che preannuncia la blindatura solo parziale del capoluogo, ha immediatamente fatto sapere al popolo che, se sabato 18 sarà un sabato da mandrogni e non da libanesi, lo sarà perché il Ministro degli Interni, l’Alto Comando anti sommossa, il Prefetto, la Digos, il Sindaco, l’Assessore allo Sport, il Questore, il Procuratore della Repubblica fino al ruspista che sposta le transenne, hanno letto le notizie che il Grande Capo ha deciso di pubblicare. Certo, se fosse vero quello che la Penna millanta nel pezzo on line, la stessa andrebbe linciata sulla pubblica piazza perché, se bastasse un articoletto di questa principessa della piuma per evitare tanti disagi a tanta gente, nasce spontanea una domanda: ma perché non ha mai scritto prima sull’argomento? Ed è possibile poi che la schiera di autorità, amministratori pubblici, addetti ai lavori hanno operato per anni con la testa nel sacco, cioè fino a quando un rigo del premio Pulitzer del Piemonte Sud Orientale ha aperto gli occhi a costoro? Ad essere sinceri nella fattispecie Pena Scadente mi ricorda sempre la mosca cocchiera che, stravaccata sulla punta di un corno del bue impegnato in un guado particolarmente faticoso, raggiunta l’altra riva sussurra nell’orecchio del gigantesco animale: “hai visto, ce l’abbiamo fatta!” Anche stavolta la nostra Pennina ce l’ha fatta, sì, ma fuori dal vaso! Per chiudere vorremmo segnalare un’altra minchiata fotonica che il nostro compulsivo Grande Capo ha scritto redigendo le pagelle dell’ultima trasferta dei Grigi a Cremona, descrivendo così le caratteristiche tecniche del nostro mediano brasilero: “È bravo a giocare senza palla“. Orbene, ve la immaginate una partita con calciatori che giocano senza palla? Come dire d’un tennista che vince un set senza racchetta o d’uno slalomista che sfreccia fra i paletti solo con gli scarponi. Cara bestiolina, Mezavilla sa, non “giocare senza palla”, ma “muoversi senza palla”; magari dettare “il passaggio senza palla”, magari è bravo a “stare in campo anche quando la palla è lontana”, ma se riuscisse a “giocare senza palla” dovrebbe giocare in un campo senza porte e senza linee, senza arbitro e, soprattutto, senza avversari, anzi con un solo avversario: il Mago Silvan. E chi scrive simili castronerie sarebbe il giornalista di riferimento del Ministro degli Interni? Passi per Foschi, emulo di Cusatis e grande beneficato del Grande Capo, ma per Alfano speriamo proprio di no!
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