Dal Mocca (Alessandria 0 – Bassano 0) – Mercoledì 17 dicembre, ore 18 al Mocca: Alessandria-Bassano in recupero, pareggio senza reti, ovvero la “partita perfetta”. Una partita per intenditori, giocata da due ottime formazioni costruite con filosofie ed equilibri diversi. Un match fra due squadre da alta classifica di Serie C che poteva essere tranquillamente, per valori tecnici ed intensità, una buona partita in serie cadetta. Chi non c’era si è perso un bel momento di calcio e una curva che ha dimostrato di meritare venti professionisti come sanno essere quelli mandrogni e venti professionisti che si meritano una curva così. Chi vuol vedere in una partita effetti speciali sarà meglio che vada al circo: il calcio è sta roba qui, fatto di equilibri, fatica, lucidità, intensità ed applicazione. Tutto il resto sono animali ammaestrati, clown e giocolieri. Passando da 100’ come quelli giocati stasera dalle due squadre si cresce. Crescono le società, le squadre, gli allenatori, il pubblico e i giornalisti (magari non proprio tutti). E crescendo si entra nel nucleo della categoria: solo così si può immaginare di conquistare palcoscenici ancor più prestigiosi dei nostri attuali. La partita di stasera è stata una di quelle classiche, disputate fra big di categoria, dotate di grandi valori, ma caratterizzate da due collettivi che sono profondamente diversi, sia come modulo (4-2-3-1 per gli ospiti e 3-5-2 per i padroni di casa) sia come atteggiamento: più fisica e compatta l’Alessandria, più agile e dotato nelle giocate in profondità il Bassano. Se vogliamo, chi fra i due contendenti è tenuto a fare la partita, risulta, per un motivo o per l’altro, leggermente svantaggiato, episodi a parte, naturalmente. La stagione scorsa proprio il Bassano è stato il dominatore del girone A di C2, distaccandoci alla fine di una decina di punti in classifica pur perdendo immeritatamente nel ritorno al Mocca grazie ad episodi negativi legati al proprio portiere; una partita a tratti senza storia, a dimostrazione che fra le due squadre allora c’era un abisso. I Grigi questa estate hanno cambiato pelle ma non il mister, loro invece hanno cambiato ma hanno forzatamente salutato Petrone per ingaggiare Asta. I progressi che in questi mesi hanno fatto registrare i Grigi, quindi, sono un punto di riferimento e mi pare che questo particolare lo colga ima parte del pubblico mandrogno.
La svolta della partita potrebbe essere l’azione mandrogna già al 4’ pt con Taddei che penetra a sinistra in area avversaria e porge una palla comoda a Vitofrancesco che in solitudine a sette metri dalla porta avversaria sguarnita ciabatta fuori. Una prima mezz’ora di gioco di ottima intensità e buon livello con leggero predominio grigio, poi (39’pt ) è Nordi a compiere una paratona su testa di Cattaneo a botta sicura. Nella ripresa è Marconi che, poco lucido, si fa murare il tiro a pochi metri dalla linea fatale e poi subisce un mezzo rigore non rilevato dall’ottimo direttore di gara. Nel botta e risposta delle espulsioni anche qui parità, ma l’Alessandria fatica a capitalizzare la decina di minuti di vantaggio numerico per una antica regola secondo la quale difendersi in inferiorità numerica è immensamente più facile che attaccare. Chiudo con due riflessioni che con il dato tecnico non c’entrano per niente: la Curva Nord è stata esaltante ed emozionante, in questa tipologia di partita ho visto più spesso i Grigi soccombere che non vincere, quindi il pareggio è, secondo me, un risultato positivo.
Le Pagelle
Nordi 6,5 – Paratona e buona sicurezza nelle uscite; faticosi invece i tentativi di far partire l’azione con rinvii mirati
Sirri 6 – Buona reattività, un errore da matita rossa e le terga per terra in troppo occasioni
Terigi 7 – Il granatiere è un elemento di infinita sostanza, non sempre bello e sveltino ma maledettamente consistente
Spighi (dal 13’ st) 6,5 – Sostituisce il diligente Vitofrancesco e carica di adrenalina il finale di partita mandrogno
Sabato 7,5 – All’inizio avrebbe forse preferito il ruolo di portiere che non fare il terzino destro, poi la sua applicazione ed intelligenza calcistica lo aiutano a superare abitudini e difficoltà risultando, come sempre, fra i migliori
Mora 6 – Per il quinto di sinistra un’espulsione per troppo impeto. Ma, dobbiamo dirlo, l’arbitro lo aspettava al varco per pareggiare i giocatori in campo.
Vitofrancesco 6 – Si mangia il gol sul quale sarebbe stato possibile costruire la vittoria, per il resto una prestazione di grande applicazione.
Obodo 6,5 – A corrente alternata, l’esatto quadretto della partita e della squadra grigia.
Mezavilla 6 – Siamo sempre sospettosi quando un giocatore viene elogiato per il suo “ oscuro lavoro “ in campo. Anche stavolta è così.
Taddei 6,5 – Due iniziative che fanno passare attimi di terrore agli ospiti, il mezzo punto in più è per il lavoro in copertura a volte commovente.
Marconi 6 – Non è in grande spolvero, poteva essere chirurgico in due occasioni ma la sufficienza la merita sempre.
Rantier 7,5 – Non fa gol ma gioca meglio di sempre: più aumenta il livello di gioco e più lui si trova a suo agio
Guazzo (dal 20’st) sv
Valentini (dal 45’ st) sv
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