Da Tgcom – Ad appiccare il fuoco con una torcia ad una striscia di benzina che poi si propaga alla gabbia ed investe il pilota è un “emiro (comandante) di una regione dello Stato islamico colpita” dai bombardamenti, afferma una voce fuori campo. L’uomo, come altri miliziani armati che lo attorniano, indossa una mimetica color kaki e ha il viso coperto. Non è quindi vestito di nero, come il boia che ha decapitato gli ostaggi americani, britannici e il giornalista giapponese Kenji Goto. Il prigioniero, invece, indossa l’ormai tristemente famosa tuta arancione dei detenuti di Guantanamo e degli altri ostaggi dello Stato islamico finora uccisi, che questa volta è imbevuta di benzina. Nelle immagini precedenti, il pilota giordano viene fatto vedere mentre cammina apparentemente tra le macerie di una località colpita dai bombardamenti della Coalizione a guida americana. Ceneri sotto macerie con un bulldozer – Dapprima bruciato vivo in una gabbia, poi sepolto da un bulldozer sotto le macerie. Queste le immagini della morte del pilota giordano nel video dell’Isis, che poco prima, nello stesso filmato, aveva mostrato i corpi carbonizzati di vittime di bombardamenti aerei della Coalizione internazionale. Poco dopo è arrivata dall’esercito giordano la conferma della morte del pilota Moaz al-Kassasbeh. La famiglia è stata avvertita. Lo scrive in un tweet il sito ‘Breaking News Feed’.
L’ISIS BRUCIA VIVO IL PILOTA GIORDANO SUO OSTAGGIO

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