Ultimi giorni ricchi di novità. Abbiamo vinto giocando male contro il Giana Erminio,. Il Mister (bontà sua) a fine partita ha comunicato – urbi et orbi – che è stato alzato il tiro dell’obiettivo finale (non più il decimo posto ma l’accesso ai play off) e, dopo l’ingaggio di Iunco (nella foto), Germinale e Morero, e la notizia che Guazzo rimarrà in riva al Tanaro (non si sa ancora in che veste: se divorziando, separato, separato in casa oppure riabilitato). Alcune riflessioni: nell’ultimo match casalingo abbiamo sviluppato un gioco di scarsa qualità, ma nelle prime 23 gare abbiamo giocato meglio. A conti fatti emerge un dato: questa è una squadra costruita sulla forza fisica, sui colpi dei singoli, sull’applicazione e sulla capacità di sacrificio di ogni nostro giocatore e sulla capacità di sfruttare ogni possibile situazione potenzialmente positiva (vedi calci da fermo) o l’errore altrui. Partendo poi dal 3-5-2, modulo che non è certo sinonimo di calcio spumeggiante, vista fin qui la predisposizione ad attaccare dei nostri esterni, tenuto conto delle caratteristiche fisiche e tecniche del nostro regista (Obodo) e considerate le doti di palleggio dei nostri attaccanti, immaginare per i Grigi attuali un calcio fluido, arioso, arrembante e divertente, significa pretendere la botte piena e la moglie ubriaca. Sperare invece di assistere a giro palla difensivi più veloci e meno banali, di vedere la difesa non più rinculare sistematicamente quando il possesso palla è nelle mani altrui, apprezzare “i quinti “ quando attaccano lo spazio triangolando con gli interni, in una parola, insomma, acquisire equilibri più consoni fra fase di possesso e non, mi pare legittimo poterlo pretendere da un collettivo caratterizzato da elementi con alle spalle, mediamente, presenze e carriere importanti. E poi non discuto per la giornata storta, bensì per la qualità media delle prestazioni fin qui offerte dalla squadra. Ma se fino a ieri qualcosa è mancato in termini di qualità, con i nuovi arrivi dovremmo aver recuperato. E se dapprima l’apporto di Guazzo alla causa è stato discontinuo e, diciamolo, inferiore alle attese, un contributo importante alla rincorsa alla vetta è stato fornito da Taddei, impiegato dal mister in modo anomalo rispetto a modulo e caratteristiche del giocatore, e schierarlo mezzala destra ha richiesto una serie di accorgimenti tattici di copertura ad hoc, sacrificio peraltro ben ripagato dalle giocate del toscano. Per tirare le somme finali bisogna aspettare ancora un po’: valutare quanto e dove saranno utili i nuovi innesti e sapere se, e fino a che punto, questa squadra riesca a tenere la scia delle “regine del girone”, magari sbuffando, arrancando e soffrendo, ma rimanendo in gioco. Quanto alle questione Guazzo è chiaro che ci sono stati passaggi che potevano essere gestiti meglio. Ma se per la Società sono prioritarie le valutazioni circa il comportamento e l’indole di ogni giocatore rispetto al mero discorso tecnico (e sull’argomento Di Masi ci è sempre apparso irremovibile) è chiaro che diventa probabile che l’attaccante acquese rimanga ai margini della prima squadra e, nel caso, l’Alessandria darebbe un segnale di intransigenza rispetto a comportamenti dei propri tesserati giudicati poco consoni. Un monito, questo, che serve sia per chi c’è, che per chi ci sarà. Una specie di primo assaggio per uno “stile“ che potrà caratterizzare i comportamenti della gestione Di Masi. Per chiudere: Iunco, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti, alla domanda di un giornalista ha risposto che prima bisogna racimolare i punti salvezza per pensare a traguardi più importanti. Delle due l’una: o al neo arrivato nessuno ha fatto vedere la classifica e spiegato quali sono gli obiettivi stagionali, oppure ha subito capito di che pasta sono fatti i nostri giornalisti e ha deciso di rispondere in maniera delirante ad una domanda banale. Tertium non datur, per ora.
LA FILOSOFIA DEI GRIGI: GIOCANDO MALE SI PASSA

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