Valmadonna (Alessandria) Andrea Guenna – Non è del tutto chiara la dinamica del tragico incidente che ha causato la morte di Daniele Bonanno (nella foto), 29 anni, trovato morto ieri mattina verso le sette da un passante, riverso a terra davanti a casa sua in Via Vecchio Mulino. Di certo c’è che il giovane è precipitato da una finestra, chi dice dal primo piano (i carabinieri), chi dice anche dal terzo. Escluderei il suicidio, anche per stessa ammissione di molti familiari, alcuni dei quali li abbiamo sentiti ieri al telefono (a loro rinnoviamo il cordoglio della nostra redazione), e di moltissimi amici che lo conoscevano bene, per cui restano le ipotesi dell’incidente e dell’omicidio. Ma c’è un altro elemento che non quadra, cioè quello per cui il giovane è caduto dalla finestra senza emettere un grido, in quanto i vicini hanno sentito solo il tonfo dell’impatto del corpo sull’asfalto. Dai primi accertamenti la tragedia si sarebbe compiuta verso le 6,40, ma in un centro laborioso come Valmadonna (sobborgo di Alessandria) a quell’ora in molti sono già svegli e le testimonianze sono da considerarsi lucide e molto attendibili. Quindi niente suicidio, nessun grido per una caduta che gli inquirenti stimano sia stata dal primo piano. L’esperienza insegna che dal primo piano si arriva a terra in un paio di secondi, per cui non si raggiunge quella che i medici legali chiamano velocità costante, cioè la velocità di regime di caduta libera di un uomo in aria che è di circa 150 km/h, che si tocca dopo quattro secondi durante i quali si percorrono circa 70 metri. Oltre i 100 metri di altezza la velocità di caduta resta circa la stessa e solo nel caso che si precipiti da quella quota esiste la quasi certezza di perdere la vita all’istante una volta a terra. Nel nostro caso Bonanno sarebbe caduto dal primo piano, cioè da circa quattro metri, e da quell’altezza non si muore subito… e neanche dopo, perché, nella peggiore delle ipotesi, ci si rompe qualche osso. Ma anche se fosse caduto dal terzo piano non sarebbe morto sul colpo, mentre quel passante che ha dato l’allarme ha trovato un cadavere per terra e non un uomo gravemente ferito e rantolante. Evidentemente i conti non tornano e la ricostruzione dei fatti effettuata fino a questo momento non è scientificamente possibile per cui si spiegherebbe l’ipotesi che Daniele sia stato ucciso prima da qualcuno che poi ha gettato il corpo in strada per simulare un suicidio.
Intanto il pm ha disposto l’autopsia che sarà effettuata in questi giorni.
Dopo se ne saprà di più.
CASO BONANNO: È QUASI IMPOSSIBILE MORIRE SUL COLPO CADENDO DA QUATTRO METRI

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