Alessandria (Andrea Guenna) – Ora che Fassino è stato sconfitto, dato il suo peso politico in Piemonte, è facile prevedere che, per gli attuali reggitori della Cosa Pubblica, anche in Alessandria roccaforte fassiniana, le cose si complichino. Non è infatti un mistero che la politica delle partecipate sia stata impostata all’ombra della Mole, basta dare un’occhiata ai vari Cda di Amag e Atm, le due partecipate più importanti, in cui sono presenti alcuni uomini di fiducia del sindaco sabaudo uscente (De Capitani, Quagliotti, Righetti, Bonfanti). Come non è un mistero che Iren, la multiutility vicina al Pd e a Piero Fassino, nella sua politica di espansione, abbia visto e vede nella nostra provincia un’area strategica da “occupare”. Chiara Appendino, la nuova sindaca del capoluogo piemontese, appartiene ad una famiglia di liberali ed imprenditori. Viene da destra, come si suol dire, ma ora è una grillina cui piace la pulizia e la meritocrazia. Quindi da una parte c’è lei, con la sua indubbia preparazione di manager, e dall’altra Fassino al vertice di un apparato appartenente al secolo scorso, con funzionari frusti, piazzati qua e là in posti strategici e in altrettanti Cda di aziende pubbliche piene di debiti che la Appendino si appresta a risanare, se possibile, altrimenti a chiudere. E Torino non è una città di poco conto. È una metropoli di 2,3 milioni di abitanti con una superficie di quasi 7.000 chilometri quadrati che influenza non solo la politica piemontese ma anche quelle lombarda, ligure ed emiliana. La nuova sindaca è alla plancia di comando di una macchina potente, e in Regione tutte le amministrazioni “non allineate”, cioè la maggioranza di loro, dovranno fare i conti con lei. Soprattutto quella di Alessandria con Rita Rossa da sempre molto vicina a Piero Fassino che negli ultimi due anni ha influenzato in modo sensibile anche la politica della nostra città e della nostra provincia. Che fine faranno i suoi uomini di fiducia piazzati nelle nostre partecipate? Se Rita Rossa sarà confermata sindaca alle prossime amministrative – ipotesi molto remota dati i sondaggi – i fassiniani potranno stare tranquilli, ma se dovesse vincere, per esempio, Emanuele Locci, che è in posizione molto buona, stando sempre ai sondaggi, le cose per Quagliotti & C. potrebbero prendere una brutta piega, anche perché è stato proprio l’attuale presidente della commissione controllo gestione del Comune di Alessandria a presentare nel novembre scorso un’interpellanza al fine di sapere se l’amministrazione comunale ritenesse che Quagliotti fosse la persona giusta ad amministrare l’azienda di trasporti.
Inoltre Locci ha un rapporto di stima reciproca col Movimento 5 Stelle alessandrino, che si è rafforzato quando l’esponente di Fratelli d’Italia ha difeso Angelo Malerba, il capogruppo grillino sotto processo per furto, sottoposto ad un vero e proprio linciaggio politico e mediatico da parte di larga parte della stampa e di esponenti politici fra i quali la stessa sindaca Rita Rossa dopo il suo arresto: “Riguardo alla vicenda dell’arresto del Capogruppo del Movimento 5 Stelle di Alessandria Angelo Malerba non ho fatto commenti perchè ritengo che sarebbe puro sciacallaggio il farlo e la politica non è questo. Sono anzi esterrefatto dalle dichiarazioni della Sindaca Rita Rossa che, anziché pensare ad amministrare bene la città nell’interesse di tutti e riflettere sui danni che sta facendo con le sue scelte poco limpide, coglie questa occasione per attaccare con toni disdicevoli un consigliere comunale di opposizione, strumentalizzandone la vicenda per tornaconto politico. La politica non si occupa di condannare le persone – aveva detto il presidente Locci – ma di fare le regole per una civile convivenza e di governare nell’interesse di tutti. Le pur esecrabili vicende personali, laddove costituiscano reato, saranno sanzionate dalla magistratura, mentre il giudizio politico in democrazia sarà espresso sempre dai cittadini col loro voto”.
Scripta manent.
LA VITTORIA DI CHIARA APPENDINO PUÒ INFLUENZARE ANCHE LE SCELTE POLITICHE QUI DA NOI

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