Novi Ligure (Franco Traverso) – Pacta servanda sunt. Come al solito avevamo ragione noi: le Ferrovie Italiane e il Governo per fare digerire il Terzo Valico alla gente, come era nei programmi e come era stato promesso, hanno firmato un contratto coi Comuni di Novi e Serravalle Scrivia ai quali regaleranno strade, rotonde e opere pubbliche in genere in cambio dell’insediamento di maxi cantieri del Cociv, il general contractor che farà la grande opera. Della serie: noi ti devastiamo il territorio ma ti regaliamo qualcosa per farci perdonare. Naturalmente Legambiente, l’associazione ambientalista di Carlo De Benedetti, tessera n. 1 del Pd, che paga le tasse in Svizzera, non dice niente… Per forza, come si fa ad andare contro i propri interessi visto che questo capolavoro di accordo è stato architettato proprio dal Pd? Il protocollo prevede un cadeau di 22 milioni di euro a Novi e 11 a Serravalle per i lavori a compensazione dell’impatto per la costruzione del mostruoso tunnel ferroviario ed è stato sottoscritto venerdì scorso in prefettura (ma va?), tra i sindaci Rocchino Muliere (Novi) e Alberto Carbone (Serravalle), il commissario di Governo Iolanda Romano e i funzionari di Rfi. Otto mesi di tempo per la progettazione delle opere di compensazione che saranno iniziate entro la fine del 2017. Parte del progetto è a cura del Comune e il resto a carico di Rfi, e per Novi si articola in cinque punti: la tangenziale Novi – Pozzolo (proposta dal nostro direttore Andrea Guenna nel 1990 quando era consigliere comunale del PLI…, meglio tardi che mai), un parcheggio a due piani in Via Pietro Isola ricavato nei vecchi locali del macello civico per una capacità di 389 auto, il sottopasso che metterà in comunicazione la stazione con Via San Giovanni Bosco, una rotonda in Piazza XX Settembre (proposta nel 1990 dal consigliere comunale del Msi Aimone Quattordio…, meglio tardi che mai), il sottopassaggio pedonale che unirà Via Giacometti a Via Garibaldi (proposto dal nostro direttore Andrea Guenna quando era consigliere comunale del Pli nel 1990…, meglio tardi che mai), il potenziamento dello scolmatore del Rio Gazzo (proposto a più riprese dai consiglieri comunali del Pli Cesare Simonassi e Renzo “Papino” Fossati nel 1975…, meglio tardi che mai!).
Tutto ciò mentre la sedicente sinistra novese sia contro il Terzo Valico (a parole) e appoggi i contestatori con la costante presenza dei soliti compagni – un po’ frusti per la verità – alle sfilate primaverili con tanto di striscioni, famiglie festanti al seguito e pargoletti con in mano deliziosi palloncini colorati.
Cinema, solo cinema e niente più.
Così mentre loro sfilano, gli altri continuano a lavorare per fare un tunnel che costa, per ora, 6,2 miliardi di euro, cioè cinque volte tanto quello che si pagherebbe in qualsiasi paese civile del mondo, e che non serve a niente. Si prevede che, grazie al maxi cantiere della Pieve, i signori di Cociv, il general contractor che è finito nel tritacarne della giustizia per vari reati, fra cui la corruzione, che sarebbero stati commessi da qualche alto dirigente che, per questo, ora è “in collegio”, potranno scaricare in città qualcosa come mezzo milione di metri cubi di smarino e amianto.
E l’opposizione in consiglio comunale cosa fa? Assolutamente niente.
Ah, belli e irripetibili i tempi in cui i consiglieri comunali del glorioso Pli novese (1600 voti circa, due consiglieri e quasi l’8%, quando la gente andava a votare in massa, che corrisponde al 15% di oggi che la gente sta a casa) tenevano sistematicamente all’angolo i trinariciuti nel corso di dibattiti estenuanti in consiglio comunale.
Per la Sindrome di Stoccolma credo che quei liberali là manchino molto ai compagni di oggi.
Terzo Valico e i sindaci: io ti riempio di detriti la Fraschetta ma, in cambio, ti finanzio le opere pubbliche così fai bella figura in campagna elettorale
