Alessandria (Max Corradi) – Chi dirige l’ospedale di Alessandria viene (in senso professionale) da Cuneo e, come Totò che a Cuneo diceva di aver fatto il militare, se non fosse una donna, sarebbe un uomo di mondo ma, per non mancare di rispetto a nessuno, diremo che è una “uoma” di mondo.
Si tratta della dottoressa Giovanna Baraldi che, prima di venire qui da noi nel 2015 e dopo aver fatto casino a Pescara per cui è rinviata a giudizio, dirigeva l’Aso di Cuneo, essendo una “Moirano girl” come l’ha definita qualcuno, cioè facente parte del cerchio magico del dottor Fulvio Moirano, re incontrastato della sanità piemontese, un savonese successore del nostro Renato Balduzzi alla guida di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dipendente dal ministero della salute, quindi, nel 2012, vicepresidente del nuovo Cda di A.M.O.S. Spa (Azienda Multiservizi Sanitari Ospedalieri che opera nell’ambito della sperimentazione gestionale nel settore sanitario voluta dalla Regione Piemonte) di cui era stato uno dei promotori.
L’altra “Moirano girl” che, guarda caso, è arrivata l’anno scorso pure lei dal capoluogo della Granda, è tale Elide Azzan, 53 anni, nominata direttrice sanitaria dal direttore della Asl Alessandria Gilberto Gentili. La Azzan è stata consulente in A.M.O.S. di Cuneo (più di mille dipendenti) dal 1° gennaio del 2006 al 30 giugno del 2007, quella A.M.O.S. di cui è stato vice direttore Fulvio Moirano (dopo essere stato nominato direttore di Agenas), che è partecipata da A.S.O. “S. Croce e Carle” di Cuneo al 34,93%, A.S.L. CN1 al 33,40%, A.S.L. Asti al 25,05%, A.S.L. CN2 al 4,18% e A.O. Nazionale “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria al 2,44%.
La multiservizi cuneese, nel 2015, quando la dottoressa Azzan ne era consulente mentre la dottoressa Baraldi era stata fino a qualche giorno prima a capo dell’Aso di Cuneo, è finita sotto la lente della commissione speciale di indagini su appalti, sanità del consiglio regionale per lo scandalo “parentopoli” (favoritismi e distribuzione di incarichi pubblici a figli, fratelli e parenti vari di importanti cariche della sanità piemontese) che l’aveva investita. L’indagine sarebbe partita da una serie di lettere a proposito del caso di Sergio Morgagni, già dirigente della sanità regionale piemontese, scoppiato a causa d’una delibera sospetta che aveva portato sotto inchiesta lo stesso Morgagni, passato alla guida di una clinica nel Modenese del Gruppo Garofalo proprietario della casa di cura “L’Eremo di Miazzina” di Cambiasca nel Verbano-Cusio-Ossola, favorita da una delibera della giunta regionale preparata proprio da Morgagni. Guarda caso sua figlia lavora in A.M.O.S. a Bra.
Per sua fortuna Giovanna Baraldi, essendo approdata ad Alessandria, ha fatto in tempo a tirarsi fuori dall’inchiesta che, sicuramente, data la sua posizione, l’avrebbe interessata. Qui da noi ha fatto affidare ad A.M.O.S. i servizi di front office al Poliambulatorio Gardella, alla segreteria e accettazione amministrativa degli ambulatori dedicati all’attività di libera professione all’ospedale infantile Cesare Arrigo per un importo complessivo di 320.000 euro, un prezzo ritenuto basso che la concorrenza non poteva praticare.
Inoltre Baraldi ha fatto approvare anche l’affidamento in house – sempre ad A.M.O.S. – del servizio di gestione della camera mortuaria all’ospedale civile. Nella motivazione si leggeva di una non meglio specificata “impossibilità di garantire la continuità operativa, sette giorni su sette […] dovuta al pensionamento di un operatore e all’assenza all’interno dell’azienda ospedaliera di operatori con profilo adatto alla camera mortuaria”.
Insomma, la colonizzazione dei cuneesi è iniziata.