Aosta – Prima hanno trovato la sua giacca, poi, recuperato dal soccorso alpino valdostano, il suo corpo senza vita in fondo al crepaccio. È quello di un giovane alpinista di Novi Ligure, Andrea L., studente universitario di 21 anni, esperto scalatore nonostante la giovane età, che è deceduto ieri presumibilmente nel primo pomeriggio dopo essere precipitato per trecento metri da un’altezza di circa 4000 metri mentre tentava la difficile scalata in solitaria del Monte Bianco dal versante della Brenva lungo via Major. Era partito all’una di notte da Colmur dal campeggio della Val Veny, dove si era basato con alcuni amici, per approfittare del fatto che la temperatura a quell’ora avrebbe garantito una maggiore tenuta della parete ghiacciata. Verso le quattro del pomeriggio dal suo telefonino era partita una chiamata chiusa dopo due squilli. Questo l’ultimo segnale del giovane prima che scattassero i soccorsi verso le sei del pomeriggio dopo che lo scalatore non è stato visto rientrare prima del tramonto. La causa dell’incidente è forse da attribuire ad una scarica di ghiaccio e sassi, o di una placca a vento, che l’avrebbero investito e trascinato per almeno trecento metri facendolo precipitare nel ghiacciaio a valle. Il crepaccio lo ha ingoiato proprio perché in questo periodo la voragine non ha più copertura nevosa, e lì lo hanno trovato gli uomini del soccorso alpino valdostano dopo averlo avvistato dall’elicottero che ha sorvolato la zona. Una guida calata nella voragine di gelo, legata col verricello al velivolo fermo in volo all’altezza di quindici metri, ne ha recuperato il corpo senza vita che ora giace nell’obitorio del cimitero di Courmayeur.
Aggiornamento
Si chiamava Andrea Chaves-Lopez (nella foto) il giovane studente novese di 21 anni deceduto ieri pomeriggio vittima di un tragico incidente di montagna che si è verificato sul Monte Bianco nel Comune di Courmayeur.