Novi Ligure (Franco Traverso) – La capitale della Liguria piemontese si conferma pericolosa per il teppismo dilagante. Oggi pomeriggio in Piazzale Indipendenza, nella zona davanti al Bar Principe, ennesimo fatto di sangue che ha visto protagonisti due uomini, uno dei quali extracomunitario. Si ignorano per ora i motivi dell’aggressione in quanto l’accoltellatore, fermato quasi subito dai carabinieri mentre tentava la fuga, (stiamo scrivendo e sono le 19,30) si trova ancora in caserma sotto interrogatorio. Secondo le prime indiscrezioni pare che tra Riccardo Giotta, 23 anni di Novi, già noto alle forze dell’ordine e l’extracomunitario sia iniziata un’accesa discussione ben presto divenuta alterco nel corso del quale l’extracomunitario ha accoltellato il novese con più fendenti al petto, peraltro senza colpire organi vitali, prima di scappare a piedi. Il Giotta è stato subito soccorso dal personale del 118 e ricoverato al San Giacomo mentre gli uomini della Benemerita, dopo aver fermato il sospetto aggressore, stanno conducendo le indagini.
Questa è l’ennesima e gravissima aggressione in pieno centro di una città ormai in preda alla violenza. E non si deve sottovalutare il fenomeno perché a Novi si registra il record di accoltellamenti, omicidi e atti vandalici di tutta la provincia di Alessandria.
Raid in Via Giacometti e lampioni fuori uso
Nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio 2017, sono stati rovesciati e lasciati in mezzo alla strada i vasi in via Giacometti mentre, sempre nella notte fra venerdì 10 e sabato 11 febbraio, è stata manomessa la telecamera di videosorveglianza e scardinata la cancellata di accesso allo stabile del Parco Castello. Non contenti, quegli idioti hanno anche spento i lampioni, manomesso le centraline della videosorveglianza e danneggiato le telecamere.
Divelto un lampione di Viale Saffi
Stessa storia per quelli che hanno divelto un lampione della luce di Viale Saffi nella notte tra il 23 e il 24 dicembre 2016, all’altezza della filiale della Cassa dì Risparmio di Asti (ancora in Piazzale Indipendenza). Gli “sradicatori” hanno agito in tutta tranquillità in quanto i novesi residenti in zona, nonostante il rumore di ferraglia e lo schiamazzare dei facinorosi mentre compivano il loro atto di teppismo, evidentemente lobotomizzati da settant’anni di bolscevismo becero, non hanno pensato di affacciarsi alla finestra per vedere cosa stesse succedendo, preferendo far finta di niente. Forse qualcuno avrà telefonato ai carabinieri che, infatti, sono intervenuti, ma un’ora dopo. Degli agenti della polizia urbana, sapientemente selezionati tra le file della sinistra, neppure l’ombra.
Finisce all’ospedale perché vuole entrare nel suo garage con la sua auto
Alla fine di settembre del 2016 è stato perpetrato un tremendo atto di violenza ai danni di un incolpevole novese che voleva mettere la macchina in garage. Si tratta d’un uomo di 35 anni di Novi che è stato ricoverato, prima al San Giacomo e poi, data la gravità delle ferite e delle fratture riportate, all’ospedale di Alessandria dove i chirurghi hanno impiegato cinque ore per “ridurre le numerose fratture, anche scomposte, riportate alla mascella, al naso, allo zigomo e alla cavità orbitaria dell’occhio”. Era stato vittima di un’aggressione avvenuta alle dieci e mezzo di sera all’incrocio tra Corso Italia e Via Baiardi. Stava rincasando al volante della sua auto quando ha visto un gruppo di ragazzi – erano sei o al massimo sette – in mezzo alla strada che gli impedivano di svoltare in Corso Italia dove abita. La vittima chiedeva di spostarsi per poter passare ma dal gruppo di ragazzi non arrivava nessuna risposta. Allora scendeva dall’auto chiedendo con maggiore insistenza di poter passare quando uno di loro gli sferrava un colpo tremendo in faccia, molto probabilmente con un manganello, fracassandogliela. L’uomo, benché ferito e dolorante, riusciva a risalire in auto ed a recarsi dai carabinieri per denunciare la gravissima aggressione prima di essere ricoverato all’ospedale.
Sassate contro un treno e fioriere rovesciate in centro
Nel marzo dello stesso anno agenti della Polfer hanno identificato sei teppistelli che avevano preso a sassate un treno perché fatti scendere poco prima dal controllore in quanto privi di biglietto, mentre sempre nello stesso periodo nella zona che va da Corso Italia, a Via Togliatti, Viale Saffi, Via Roma e Piazza XX Settembre, un marocchino di 28 anni ubriaco s’è divertito a ribaltare i tavolini dei locali, i cassonetti, infrangere gli specchietti delle autovetture, sradicare piante dai vasi delle fioriere comunali che poi ha rovesciato.
Africani ospiti in motel protestano perché vogliono iIl wifi in camera
Non è finita perché il 15 febbraio 2016 una sessantina di africani ospiti a spese dei novesi nel Motel Leon d’Oro in Via Trattato di Schengen (davanti all’Ilva) alle porte di Novi, hanno manifestato all’imbocco di Via Pietro Isola per rivendicare il diritto ad avere la Tv ed il wifi in camera. Hanno bloccato il traffico fino all’arrivo della polizia municipale e dei carabinieri che hanno fatto sgomberare. Per la vicesindaca e assessora comunista alle politiche sociali Felicia Broda avevano ragione: “Gli ospiti del Leon d’Oro hanno espresso civilmente (hanno bloccato il traffico! N.d.r.) una serie di osservazioni alle quali presteremo la massima attenzione (la stessa che usano nei confronti dei disoccupati novesi; n.d.r.). Chiedere di poter guardare la televisione e di avere un collegamento wifi, non sono semplici capricci. Ormai da questi mezzi di comunicazione non si può più prescindere. Si tratta di giovani che non chiedono internet per divertirsi a chattare, ma hanno necessità di parlare con le loro famiglie”. Naturalmente nel paese da dove sono scappati avevano internet, wifi, cellulari, e quant’altro, mentre non possiamo esimerci dall’osservare che, se proprio sentono la mancanza dei familiari, non dovevano abbandonarli al loro destino e darsela a gambe per venire qui da noi. Sono arrivati a Novi nell’ottobre 2015 e ad occuparsi di loro è stata una cooperativa di Novara che li ha sistemati nel motel.
Furti nelle bancarelle
Alla tradizionale fiera di Santa Caterina (30 novembre 2015) le forze dell’ordine hanno dovuto fare gli straordinari a causa dei molti furtarelli nelle bancarelle, dove, peraltro, si vendeva anche merce contraffatta. Per questo motivo i vigili urbani si sono dovuti (finalmente) dare da fare ed hanno elevato multe per 17.300 euro per numerose irregolarità commesse da ambulanti, rilevate in seguito a 18 ispezioni per cui sono stati identificati 13 abusivi e sequestrati numerosi articoli di pelletteria e abbigliamento, tra borse e giubbotti con le griffe falsificate. Denunciato anche un extracomunitario di origine senegalese (ma va?) per oltraggio a pubblico ufficiale. Non basta, perché la Polfer è stata costretta a controllare gli arrivi dei treni alla stazione di Novi per fermare gli ambulanti irregolari pendolari provenienti soprattutto da Genova (altra città in mano ai trinariciuti da sempre, e si vede com’è ridotta).
Distrutti i Velo Ok
C’è da dire che il teppismo novese, se è fastidioso, almeno ha fantasia. Infatti, prima della Fiera di Santa Caterina, alcuni facinorosi se la sono presa coi Velo Ok di Via Mazzini divellendone e danneggiandone gravemente un paio. Come al solito nessuno si è accorto di niente e la mattina dopo sono intervenuti i tecnici del Comune per la loro riparazione e ricollocazione in altri punti della strada. Dei teppisti, naturalmente, nessuna traccia.
Spari contro il cantante e furto alla troupe di Mengacci
Alla fine di settembre del 2015 qualcuno da una finestra ha addirittura preso a fucilate un gruppo rock in concerto in Piazza San Pietro.
Venerdì 18 settembre 2015 è stata derubata Milena Coppa della troupe di Davide Mengacci durante le prove del programma “Ricette all’Italiana” di Rete 4. Mengacci e i suoi stavano lavorando in Piazza Dellepiane quando alcuni sconosciuti si sono intrufolati fra le quinte e, approfittando della confusione, hanno rubato la borsa della presentatrice.
Danneggiato l’arredo urbano in Via Roma
Non basta perché già la notte precedente (giovedì 17 settembre) un uomo di 37 anni, D.M. residente in città, aveva danneggiato l’arredo urbano di Via Roma comprese le fioriere collocate da appena tre giorni, spaccando bottiglie prese dai bidoni della spazzatura, imbrattando i muri e molestando i passanti. Naturalmente i vigili sono intervenuti solo quando era ormai tutto finito. Alcuni passanti però si sono fatti giustizia da soli mandando al tappeto il vandalo mentre qualcuno ha avvertito i carabinieri che l’hanno raggiunto in Piazza XX Settembre in quanto era riuscito a darsi alla fuga. Alla vista dei militari D. M. ha dato in escandescenze, rifiutandosi poi di salire sull’ambulanza ma gli uomini della Benemerita lo hanno immobilizzato e fatto trasportare all’ospedale per le cure del caso.
Potremmo andare ancora a ritroso nel tempo e troveremmo tre o quattro fatti criminosi ogni anno, ma ci fermiamo qui.
La domanda d’obbligo è: cosa sta succedendo a Novi? Che fine ha fatto una città che nel XIX secolo era tra le città più intelligenti e laboriose del Piemonte, con aziende di importanza nazionale in tutti i settori, sede di uno dei primi aeroporti d’Italia, con cinque fabbriche di lampadine quando in tutto il mondo si usavano ancora le lampade a petrolio, e innumerevoli industrie seriche? Una magnifica città (basta vedere che chiese e che centro storico ha) che nel XVII secolo ospitava una delle più importanti Fiere di Cambio d’Europa?
Dov’è quella Novi?