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Ancora microcriminalità in provincia: due studenti minorenni scippano un’anziana di 83 anni

1 Febbraio 2018 admin_AG PRIMO PIANO 471

Ancora microcriminalità in provincia: due studenti minorenni scippano un’anziana di 83 anni

Valenza – Ancora microcriminalità in provincia. Dopo il fermo di un ragazzino di 14 anni che, al supermercato, ha minacciato con un coltello un giovane di 18 anni, ieri i carabinieri hanno deferito all’autorità giudiziaria due studenti di 15 anni, incensurati, che sabato pomeriggio si sono resi responsabili di uno scippo ai danni di una donna di 83 anni. Con una scusa hanno avvicinato la vittima e mentre uno dei due ragazzini la distraeva, l’altro le strappava di mano la borsa. Dopo la rapina sono scappati per il centro storico della città facendo perdere le loro tracce. Grazie alle indagini dei carabinieri è stato possibile identificarli e fermarli. I due studenti devono ora rispondere di furto con strappo in concorso.
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare il fenomeno del teppismo e della delinquenza minorili sono in forte aumento in Italia e nella nostra provincia.
Secondo le statistiche, nel 2016 in Italia sono stati più di 50.000 gli atti vandalici compiuti da minori ai danni di cabine telefoniche, autobus, marciapiedi, transenne, vetrine, treni. Solo le Ferrovie dello Stato hanno denunciato danni per circa 3,5 miliardi di euro in otto città italiane quali Milano, Torino, Napoli, Roma, Genova, Bologna, Bari e Palermo. Il vandalismo e le baby-gang sono due problemi che ormai stanno preoccupando seriamente un po’ tutti e bisogna capire cosa spinga certi minorenni a compiere certi crimini, perché di crimini si tratta. Tra gli psicologi che si occupano dei problemi della fase adolescenziale la maggior parte afferma che la colpa è dei genitori. Infatti le baby-gang sono formate per lo più da ragazzi con una situazione economica e familiare molto difficile dove spesso sono abbandonati a loro stessi e senza una guida intraprendono una strada sbagliata. I principali bersagli sono i coetanei più fortunati e ricchi di loro e, le opere pubbliche, deturpate dalla mano di questi criminali guidati dalla loro demenza. Lo stile delle baby-gang è ormai conosciuto in tutta Italia. La modalità delle aggressioni è quasi sempre la stessa. I piccoli cattivi adocchiano la vittima. La circondano senza darle alcuna possibilità di reagire, tanta è la disparità delle forze. Si passa dagli insulti alle minacce e poi alle botte. Un’altra caratteristica dei teppistelli è l’abbigliamento composto da giubbotti tarocchi, calzoni a tubo, e zeppe di pessima qualità mentre i capelli sono scolpiti col gel. Gli zarri, così chiamati a Milano, girano sempre in gruppo in modo che la loro unione sia l’arma vincente contro qualsiasi bersaglio. Il 75% dei membri delle baby-gang vive in zone periferiche, mentre il 25% vive in città. Sempre secondo le statistiche nel 95% dei casi lo sport non è praticato in maniera agonistica da questi piccoli delinquenti. Ormai il fenomeno rischia di andare fuori controllo e la maggioranza della gente da noi intervistata (per non dire tutti) chiede una maggiore frequenza ed efficienza degli interventi delle Forze dell’Ordine. Ma si chiede maggiore fermezza anche ai giudici. Infatti i dati dimostrano che l’azione penale nei confronti dei minori che delinquono sia fortemente diminuita, mentre sarebbe necessario abbassare l’età per poter essere sanzionati, che ora è di 14 anni, e si rende ormai improrogabile l’abbassamento della maggiore età a 16 anni.

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