Arquata Scrivia (Andrea Guenna) – In quella antica villa con parco, in stile genovese, bella ma maledetta, posta sull’altura che sovrasta la Borgata Pessino ad est di Arquata Scrivia, nella zona appena dopo il ponte sul torrente a sud di Varinella, Igina Fabbri, 71 anni, originaria di Genova come il marito Pietro Traverso mancato qualche anno fa, ieri pomeriggio ha trovato la morte forse per il freddo. In questi giorni nell’Oltregiogo Ligure ha nevicato, e in quella vecchia casa di famiglia ormai disabitata e senza riscaldamento si gelava. La poveretta, coi polsi legati, è rimasta a lungo prigioniera nella stanza dove è svenuta prima di morire durante la disperata corsa con l’autoambulanza all’ospedale.
In quell’antica e buia casa dei misteri, con tanto di torretta, immersa nel silenzio tonante d’un parco ormai lasciato al suo destino, aveva vissuto col marito e il figlio Mauro – che oggi ha 45 anni – da quando la famiglia, nel 2005, era arrivata da Genova. Dopo la morte del marito avvenuta nel 2011, Igina s’era trasferita in paese col figlio, in un appartamento d’un quartiere residenziale di recente realizzazione, in Via Avio 13 (nella foto sotto).
Cosa ci faceva nella vecchia villa ieri pomeriggio?
C’è arrivata da sola o l’ha accompagnata qualcuno?
È morta solamente per il freddo o il decesso è dovuto anche a qualche altra causa?
Evidentemente si tratta d’un giallo i cui protagonisti, per ora, sono due: la vittima e il figlio Mauro che è stato ascoltato dai carabinieri di Novi.
Sarebbe stato lui, entrando nella casa, ieri pomeriggio verso le 5 e un quarto, a trovare la madre rantolante e quasi svenuta, per terra coi polsi legati.
Sarebbe stato lui a dare l’allarme ed a chiamare subito i carabinieri e il 118.
Ma, come sappiamo, per la donna ormai non c’era più niente da fare.
Il pm Alessio Rinaldi, cui è stata affidata l’inchiesta, sta indagando a tutto campo e sta interrogando molte persone per cercare di trovare il bandolo della matassa.
Da subito appare evidente che la donna, prima di essere trovata dal figlio, non era stata sola.
Chi c’era con lei?
Erano una o più persone?
E poi, perché legarla se non si tratterebbe di una rapina, in quanto non presentava ecchimosi e lesioni sul corpo?
Rinaldi disporrà l’autopsia (forse già in giornata) per avere dal medico legale altre risposte utili.
Le indagini, durate tutta la notte, proseguono serrate ma il riserbo degli inquirenti, per ora, è totale.
Giallo di Arquata: potrebbe essere morta dal freddo l’anziana trovata legata nella vecchia villa di famiglia in Borgata Pessino, ma non si escludono altre ipotesi
