Roma – Al Ministero dei Beni Culturali s’è tenuta stamane la proclamazione della Capitale Italiana della cultura per il 2020 scelta in un novero di dieci finaliste fra le quali c’era anche la “nostra” Casale Monferrato. Si trattava di Agrigento (Sicilia), Bitonto (Puglia), Casale Monferrato (Piemonte), Macerata (Marche), Merano (Trentino Alto Adige), Nuoro (Sardegna), Parma (Emilia Romagna), Piacenza (Emilia Romagna), Reggio Emilia (Emilia Romagna), Treviso (Veneto). Sono state scelte tra le 46 città che avevano risposto al bando. Ha vinto Parma alla quale sarà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Smentite le previsioni che davano favorite Macerata reduce dal terremoto e, appunto, Casale Monferrato, la cui popolazione ha sofferto e soffre le conseguenze della malattia dovuta alla lavorazione, oggi fuori legge, dell’amianto che procura una gravissima infezione che degenera anche dopo molti anni in un cancro mortale alla pleura, l’asbestosi e il mesotelioma, per il quale, almeno per ora, non esiste una cura. Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura. La proclamazione s’è tenuta stamane alle 11 e noi di Alessandria Oggi siamo stati in grado di trasmetterla in diretta streaming che riproponiamo nella versione registrata (premere il freccione sul fotogramma).