Alessandria – Era facile prevedere che prima o poi, dopo i tira e molla e le varie risibili manifestazioni di solidarietà per la più importante azienda alessandrina, qualcuno avrebbe messo la parola fine ad una farsa. Nonostante fosse stato venduto dal Mediocredito alla Haeres Equita di Camperio, che ha in affitto la Borsalino, oggi la Guardia di Finanza ha sequestrato il marchio su richiesta della Procura della Repubblica di Alessandria che ha accolto l’istanza dei curatori fallimentari Stefano Ambrosini e Paola Barisone. Era stato affittato alla Haeres Equita, che lo deteneva ancora, nonostante che la settimana prima di Natale il Tribunale di Alessandria decretasse il fallimento dell’azienda alessandrina leader nel mondo per la produzione di cappelli. La giudice Caterina Santinello emetteva la sentenza rigettando la seconda richiesta di concordato preventivo presentata dal cda della società (Marco Moccia, Saverio Canepa, Raffaele Grimaldi). Coinvolta nel maxi-crac dell’imprenditore Marco Marenco di Asti, la Borsalino Spa era stata rilevata dall’imprenditore italo svizzero Philippe Camperio che l’aveva affittata con la prospettiva di acquisirla al termine della procedura, per cui aveva presentato, tramite la Haeres Equita Srl di cui è socio di maggioranza, la prima richiesta di concordato revocato nel dicembre del 2016. Si trattava di un’operazione meramente finanziaria che non è mai piaciuta al giudice. Ora i curatori fallimentari saranno in grado di vendere l’intera azienda senza scorporare manifattura e nome e, a questo proposito, ci sarebbero già delle cordate (anche straniere) interessate a comprarla. I sindacati confederali hanno chiesto un incontro il prima possibile coi curatori e lunedì incontreremo i lavoratori per cercare di valutare con loro come muoversi e che azioni di lotta mettere in atto nel caso fossero compromessi i posti di lavoro. Cosa diranno ora i nostri politici che non hanno mosso un dito per salvare la Borsalino ma hanno cavalcato la sua crisi per avere visibilità a buon mercato in vista delle elezioni?
Una vergogna.