Moncalvo ci parla del caso che riguarda Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier Matteo Renzi, e della sua azienda fallita nel 2010. Renzi senior il 14 ottobre 2013 si dimetteva da presidente ed al suo posto subentrava Antonello Gabelli di Alessandria, mentre il 3 novembre 2010 il padre del nostro premier cedeva l’intera proprietà della società a Gian Franco Massone, prestanome per il figlio Mariano, 30 anni, scuole tecniche dai salesiani e passione per il podismo, originari di Castelletto d’Orba (AL). L’azienda era ormai priva di beni e gravata da un passivo di 1,150 milioni di euro, compresi 496.000 euro di esposizione con la banca Credito Cooperativo di Pontassieve guidata da Spanò. Sia l’esposizione con la banca che i debiti verso i fornitori non erano stati onorati e Massone dichiarava il fallimento della Chil Post nel 2013. Che fine hanno fatto i due alessandrini che allora si erano “immolati” per il premier fiorentino facendosi condannare per bancarotta? Evidentemente hanno puntato sul cavalo sbagliato (Matteo Renzi) esattamente come Mamma Rai ha sbagliato a puntare sulle sorelle Parodi. Non ha sbagliato invece il petroliere Vittorio Garrone che ha puntato su Antonella Clerici sua quasi certa futura consorte.