Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e devo dire che la vicenda che riguarda le sorti di Aral Spa, la società consortile di proprietà di 31 Comuni dell’alessandrino, di cui il Comune di Alessandria detiene il 74% delle quote, sta diventando un rebus. A complicare le cose sono certamente le dichiarazioni stravaganti dell’assessore all’ambiente del Comune di Alessandria Paolo Borasio che ieri sera verso le dieci ha postato sui social proclami improntati alla massima soddisfazione per aver finalmente risolto l’enigma.
Davvero? vediamo un po’.
Borasio scrive: “Dopo 12 ore di riunione non-stop accordo raggiunto per la prima fase del salvataggio di Aral. Stanco morto ma felice del lavoro svolto e del risultato ottenuto. Domani passaggio in giunta […]. Sono molto soddisfatto per il concordato preventivo che presenteremo la prossima settimana, dopo l’iter previsto in Comune, in tribunale. Ma lo sono ancora di più per aver salvato i posti di lavoro”. Secondo il pirotecnico assessore esisterebbe (lo vede solo lui però) un piano di risanamento che “permette ad Aral di stare in piedi da sola fondendosi in Amag ambiente, che però non dovrà prendersi tutti i debiti, solo percentuali da dare ai creditori e con il concordato scendiamo da 8 milioni a 6. Si va in continuità aziendale, il gruppo Koster metterà un suo direttore tecnico e si impegna a fare le due vasche a Solero (la settima e l’ottava) per circa 800.000 euro, togliendo i pignoramenti. Aral avrà un esborso minimo poi man mano che entrano soldi in cassa si pagano i debiti. Il vantaggio di tutto questo – si legge ancora nel post di Borasio – è la continuità aziendale, Koster toglie i pignoramenti, la seguiranno i Comuni così si potranno incassare i crediti di Amiu Genova, quasi due milioni di euro. Lunedì presenteremo il concordato in commissione, martedì Consiglio comunale, mercoledì assemblea Aral e giovedì il commissario lo deposita in tribunale”.
Nonostante mi sta venendo mal di testa, tento ugualmente di capirci qualcosa destreggiandomi nella selva di incongruenze che sono state scritte.
Innanzi tutto per parlare di fusione tra Amag e Aral (molto difficile perché una è in house e l’altra no) bisogna anche mettere in conto che i debiti entrano in blocco (e non come scrive l’assessore: solo in parte) nella fusione stessa che, per questo motivo, infliggerebbe il colpo di grazia alla povera Amag.
Borasio parla di “concordato preventivo che (sarà presentato) la prossima settimana, dopo l’iter previsto in Comune, in tribunale”, ma dimentica che l’istituto del concordato preventivo è di esclusiva competenza del giudice che deve effettuare le dovute verifiche contabili per le quali non può delegare nessuno che non sia del tribunale.
Ma facciamo finta che Borasio abbia ragione: allora chi si prende la responsabilità in consiglio comunale di approvare e sottoscrivere una delibera che decide sul concordato preventivo?
Non è finita perché l’ottimista assessore scrive che il Gruppo Koster si impegnerebbe a realizzare due vasche a Solero per un importo di circa 800.000 euro togliendo i due pignoramenti e mettendo a capo della struttura (se ho capito bene) un suo direttore tecnico. E quando se ne va? Fra quanti mesi, fra quanti anni, mai?
Koster se ne andrà solo quando ci avrà guadagnato e tanti saluti, col risultato che Aral Spa resterà con gli altri debiti e coi Comuni che, in questo modo, avranno dovuto subire l’ennesimo diktat del Comune di Alessandria.
Ma anche in questo caso occorre pur sempre il voto favorevole del consiglio comunale di Alessandria la cui responsabilità sarà dei consiglieri stessi, ma solo quelli di maggioranza perché l’opposizione voterebbe contro o si asterrebbe.
In tutto ciò non si fa cenno che Aral è servita alla sinistra come bancomat ed è stata sdernata per questo motivo. Ma perché mai la destra, tramite Borasio, dovrebbe mettere mano ad una situazione fallimentare di cui non è responsabile?
Si tratta di una vera e propria polpetta avvelenata, come quelle del dissesto, dell’annullamento della gara Amiu, della mancata gara Aral, del fallimento Atm, tutti atti della sinistra per i quali ha dato la colpa alla destra.
Ed ora ci siamo di nuovo.
Ma c’è anche da chiedersi su che base Borasio scrive di fusione tra Amag e Aral quando in Amag non ne sa niente nessuno, l’assemblea non è mai stata convocata in merito e il Cda non ha mai votato niente di tutto ciò.
Immagino che i Comuni consorziati in Aral (31) e in Amag (57) ne abbiano le tasche piene di pagare i debiti di Alessandria.
E io pago.
Aral: la polpetta avvelenata della sinistra e i sogni di Borasio
