Novi Ligure – I lavori del Terzo Valico restano al palo. Tutto fermo, infatti, per quanto concerne lo scavo del tunnel a Voltaggio, sotto l’appennino. Stesso discorso anche per l’altro cantiere alessandrino, quello del Basso Pieve, a Novi Ligure.
L’impresa appaltatrice, la Grandi Lavori Finconsit (Glf) di Roma, in gravi difficoltà economiche ormai da tempo, tanto da aver richiesto l’ammissione al concordato preventivo, aveva vinto la gara per entrambi i siti ma l’attività non è ripartita in nessuno dei due.
Nello specifico, a Novi è tutto fermo da alcuni mesi con gli operai tornati solo in parte nel cantiere il 10 settembre anziché il 27 agosto come previsto e, non avendo ricevuto lo stipendio, non hanno ripreso l’attività.
A Voltaggio, invece, è trascorso quasi un anno senza aver fatto praticamente nulla di quanto previsto, neppure il cosiddetto “camerone”, lo spazio necessario per poter poi iniziare la galleria di valico.
Nel frattempo il Ministero delle Infrastrutture ha avviato il Terzo Valico ad un’analisi dei costi-benefici.
Il compito è stato assegnato al docente del Politecnico di Milano Marco Ponti, ritenuto uno dei massimi trasportisti italiani.
Risale, infatti a ben quindici anni fa, era il 2003, l’unico studio relativo all’utilità dell’opera. Realizzato dal Cociv stesso, l’opera era stata, ovviamente, definita utile. Ora, però, il ministro Danilo Toninelli (nella foto) vuole vederci chiaro.
Secondo quanto fatto sapere dall’ufficio stampa del Ministro pentastellato, “l’analisi costi-benefici sul Terzo valico è già ben avviata. Tutte le altre situazioni “particolari” (si fa riferimento a Novi e Voltaggio ndr) saranno valutate e affrontate in conseguenza dell’esito dell’analisi”.
Il commissario di governo del Cociv, Marco Rettighieri, sulla situazione dei due cantieri e sulla richiesta dei 5 stelle ha invece preferito non rilasciare dichiarazioni.
Terzo Valico al Palo per motivi finanziari mentre Toninelli sta valutandone il rapporto costi benefici
