Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e devo tornare sul “giallo a puntate” che riguarda la discarica Aral Spa che si dovrebbe occupare dello smaltimento rifiuti. Dopo gli incendi chiaramente dolosi di quest’estate che hanno sderenato il capannone della plastica nella discarica Aral di Castelceriolo, ora i poveri alessandrini non sanno più dove buttare la spazzatura al punto che, stando a quanto ci racconta qualcuno che sa, le
cooperative che si occupano dell’arredo urbano e della cura del verde non sapendo dove scaricare, buttano i rifiuti dove capita. Sono stati visti e, come si può vedere, fotografati
mucchi di ramaglie e di scarti da potatura dietro il cimitero e, in via De Gasperi, nel parco dietro i
depositi del Comune solitamente frequentati da nonni, mamme e bambini che giocano. Sono vere e proprie discariche a cielo aperto, facilmente infiammabili dato il materiale gettato e anche inquinanti a causa dei rifiuti organici contenuti.
E io pago.
Aral è esaurita e in città iniziano a vedersi le prime discariche a cielo aperto
