Asti – Tre astigiani sono stati arrestati, nei giorni scorsi, dalla Squadra Mobile di Asti, coadiuvata da quella di Gorizia. I tre sarebbero autori di furti avvenuti in Friuli Venezia Giulia.
Le indagini avevano avuto inizio dopo la rapina commessa a Gorizia il 26 febbraio 2018 da sedicenti agenti di polizia che, sorpresi dall’ anziana proprietaria a rubare nella sua abitazione, la minacciarono e quindi le sottrassero beni di valore ed una cassaforte sradicata dal muro.
Attraverso i primi accertamenti, gli agenti erano giunti all’individuazione di una Audi Sportback di colore grigio che entrava e usciva da Gorizia con targhe diverse e che fu intercettata a Grado con due camper.
Dall’intestazione dei camper la Polizia era risalita a due donne che facevano parte di un gruppo di sinti piemontesi autori di vari reati.
Il secondo episodio era avvenuto a Tavagnacco, in provincia di Udine, dove era stata presa di mira una anziana. In quel caso il ladro si era presentato dicendo che doveva controllare il contatore del gas. L’auto era la stessa e, per sfuggire alla polizia, la vettura attraversò i centri abitati ad oltre 140 km orari e a Portogruaro aveva evitato, per poco, la collisione con una “Volante” che tentava di fermarla.
Gli occupanti dell’auto in fuga avevano gettato dai finestrini delle buste con arnesi da scasso e abiti per i travestimenti tra cui un berretto con gradi tipo sergente, una giubba con bottoni dorati, lo scudetto Aeronautica Militare e cucite sulle spalle due mostrine a quattro stelle dorate, nonché un cinturone bianco.
La fuga era, poi, proseguita in autostrada dove l’Audi aveva fatto perdere le proprie tracce. Fino a quando non era stata rintracciata ad Asti, munita di altre targhe e con un colore diverso.
I furti in Friuli erano, intanto, proseguiti con camper, altre auto, targhe clonate e altri travestimenti da forze dell’ordine, tra cui un distintivo con la dicitura “Comandante di polizia Andrea de Marchi”.
Il 12 aprile scorso, ad Asti, sono state applicate le misure cautelari ed eseguite le perquisizioni. Nell’abitazione di uno degli indagati, un prefabbricato all’interno di un appezzamento di terreno recintato e occupato da più famiglie, nascosti nella stufa a legna, sono stati trovati gli stessi fogli plasticati, con riprodotto lo stemma della Repubblica Italiana, delle dimensioni della targa anteriore e posteriore di autoveicolo, una serie di cifre e lettere adesive di colore nero, due fotografie su cartoncino riproducenti soggetti in divisa con copricapo, tra cui lo stesso tipo da marinaio con stemma dorato, lo stesso tipo di zaino e una flex dello stesso tipo e marca di quelli sequestrati in precedenza.
Nell’operazione è stata fornita collaborazione dalle Squadre Mobili di Trieste, Udine, Pordenone, Venezia e Gorizia. Proseguono gli accertamenti in relazione ad altri episodi analoghi che potrebbero essere stati compiuti dallo stesso gruppo.
Con auto e camper hanno compiuto furti in Friuli Venezia Giulia travestiti da agenti di Polizia: tre persone arrestate
