Alessandria (Max Corradi) – Come volevasi dimostrare, e come noi di Alessandria Oggi abbiamo correttamente scritto, i soldi per sostenere la candidatura della città di Alessandria ad ospitare l’adunata degli Alpini del 2021 non erano previsti a bilancio e, ora che scoppiano le polemiche, si tenta di “metterci una pezza” facendo cassa con l’applicazione della tassa di soggiorno. A confermarlo è l’assessore a Commercio e Turismo Mattia Roggero (nella foto), il quale, al termine di un lungo dibattito con l’opposizione in consiglio comunale ha dichiarato: “Useremo la tassa di soggiorno per il raduno degli Alpini, un evento che la città non ha mai avuto”.
E pensare che, proprio qualche giorno fa, quando noi di Alessandria Oggi avevamo sottolineato l’apparente menefreghismo dei nostri amministratori circa una manifestazione di grande importanza simbolica per la città e il Paese, eravamo stati trattati alla stregua di visionari proprio dallo stesso Sindaco Cuttica di Revigliasco, che aveva condiviso sulla nostra pagina Facebook un video in cui ribadiva la falsità di qualunque notizia riferita all’ipotesi di sacrificare il raduno per mancanza di fondi. Cuttica aveva addirittura parlato di “idiozie” scritte in merito a questa vicenda. Peccato però che a smentirlo sia stato proprio uno dei suoi assessori attraverso dichiarazioni inequivocabili.La nuova imposta, sia in Commissione che in Consiglio Comunale, sarebbe infatti stata inserita solo di recente, poiché, come ribadito dal Consigliere Pd Enrico Mazzoni “nel bilancio del 24 aprile non c’era”. Ed è una volta messo di fronte a questo dato oggettivo che il Consigliere Roggero avrebbe “confessato” l’obiettivo di simile provvedimento “straordinario”, il che, se non equivale ad un’ammissione che l’adunata degli Alpini poteva tranquillamente essere sacrificata in virtù di altre iniziative verso le quali la Giunta è più sensibile, poco ci manca.
Ma il problema è che ora a risentirsi sono anche gli albergatori alessandrini e le associazioni ad essi collegate, essendo che, in una zona in cui il settore turistico arranca già di per sé, l’inserimento di un’imposta sul soggiorno appare come un ulteriore fardello addossato a chi di affari d’oro ne fa ben di rado. Manuela Ulandi, presidente di Confesercenti, va dritta al punto: “Il rischio è che i due euro di tassa finiscano per essere lo sconto che gli albergatori fanno ai clienti, avendone anche un aggravio di burocrazia”. E sulla stessa linea è anche Federalberghi, dalla quale ribadiscono che un tale provvedimento sia “anti-turistico e penalizzante per le strutture ricettive: l’applicazione causerà danni all’intero segmento”.
Insomma, di male in peggio. Perché qui, pur di non dire le cose come stanno, prendendosi la piena responsabilità circa la decisione di favorire qualcuno a scapito di qualcun altro, la diffusione di alcuni valori invece di altri e così via, pare ci si renda disponibili persino a misure deleterie per un settore economico il quale, nella nostra città, si trova già a fronteggiare problemi molto seri e necessiterebbe anzi di agevolazioni. Cosa che però non avverrà, essendo che ormai a Palazzo Rosso sanno bene che far saltare il raduno delle Penne Nere metterebbe tutti in grande imbarazzo, e che quindi, in un modo o nell’altro, i soldi li devono rimediare.
Sulla vicenda del raduno degli Alpini avevamo ragione noi… come al solito
