da Sputnik – Il rumore di una segheria ha messo paura alla madre degli orsi ed è andata via, abbandonando i suoi cuccioli.
I cuccioli hanno trovato una nuova casa nel Centro di soccorso dei cuccioli d’orso orfani.
Ora nel rifugio si trovano 16 orsi. I piccoli orsi sono nutriti tre volte al giorno.
In una poppata mangiano circa 25 litri di porridge.
Il biologo Valentin Pazhetnov e la moglie, a partire dal 1974, sono impegnati a soccorrere i cuccioli rimasti orfani dopo che le madri vengono uccise per procurarsi la pelliccia. Una pratica purtroppo molto diffusa in Russia. Valentin ha creato un orfanotrofio, dotato di più di un centro nel Paese, spinto dall’esercizio di stanare gli animali dalle tane: “Il mio lavoro è iniziato con tre orfanelli – racconta – per loro ero una madre surrogata. Abbiamo scoperto che gli orsetti non dovevano essere educati per forza dalla madre”. Come si fa a far abituare gli orsetti ad un volto conosciuto? La tecnica consiste nell’imitare mamma orsa, indossando sempre gli stessi vestiti per un certo periodo in modo tale che i cuccioli li riconoscano dall’odore. L’associazione International Fund for Animal Welfare sostiene la coppia da 16 anni, con l’obiettivo di ottenere una legge che vieti la pessima pratica della caccia all’orso. Ma è un compito molto arduo, perché molti uomini russi famosi sono cacciatori.
“Un provvedimento analogo non è mai stato adottato: c’è solo un articolo del codice penale che parla del benessere degli animali e vieta i trattamenti crudeli davanti a bambini e uomini, ma spesso episodi simili sono tenuti nascosti”, rivela Marua Vorontsova, responsabile dell’associazione. L’obiettivo degli esperti non è altro che riportare gli orsi nel loro ambiente naturale. Insomma, un orso liberato non deve girare da una casa all’altra aspettando di essere nutrito, ma deve imparare a sopravvivere da solo.