di Mariella Bussolati – Lo stereotipo vuole che la donna sola sia una persona a cui manchi qualche cosa. Spesso la si descrive come triste o depressa, poco curata nel vestire e nel mangiare. Se è ancora giovane di sicuro le viene detto di non preoccuparsi, che presto incontrerà qualcuno e la sua vita finalmente si realizzerà. D’altra parte è diverse centinaia di anni che il ruolo della donna viene definito come quello dell’ancella, colei che provvede, ripara e accudisce. Ma la realtà biologica non è questa. La donna è un essere umano, e come tale le sue personalità possono essere infinite, non necessariamente quelle prescritte dalla cultura dominante. E se una statistica recente dello Us Census Bureau americano rivela che la metà delle donne che hanno tra i 25 e i 44 anni è single, una ragione ci sarà.
La prova sta in un’altra indagine svolta in Inghilterra da Mintel, una società di ricerche di mercato di Londra. I risultati sono abbastanza chiari: il 75 per cento delle donne sole, contro il 70 per cento degli uomini, hanno dichiarato di non aver fatto nulla per attirare un partner nell’ultimo anno. E il 61 per cento delle donne ritiene di essere più felice così, contro il 49 per cento degli uomini.
Secondo gli esperti una delle ragioni potrebbe proprio essere quella relativa alla mentalità più comune: essere in una relazione per una donna si traduce in una mole di lavoro molto più alta per i lavori di casa, oltre a doversi sobbarcare un intenso supporto emotivo, mentre per un uomo significa tante fatiche in meno.
Inoltre, libere da un compagno, le donne non sono sottoposte a gelosie di varia forma e possono dare libero sfogo alla loro voglia di fare rete, stringendo connessioni con altre persone e facendosi coinvolgere da numerose attività sociali. Se infatti vogliamo riconoscere una differenza tra maschi e femmine e ammettiamo che esista una caratteristica tipicamente femminile, questa non riguarda il presunto bisogno delle donne di mettersi al servizio, ma quello di avere molte relazioni. La maggior parte degli uomini sono più schivi e indipendenti. Mentre le cerchie delle amiche, e degli amici, sono fondamentali nella vita al femminile.
Secondo Paul Dolan docente di Scienza del comportamento alla London School of Economics and Political Science e autore di Happy Ever After, un libro in cui vengono smantellati alcuni miiti comuni sulle fonti della felicità, le classiche zitelle che non hanno figli dovrebbero essere considerate, al contrario di come le si descrive, le eroine della felicità.
Dolan ritiene anche che mentre per un uomo sposarsi sia un vantaggio, per la donna valga esattamente il contrario. In questo modo infatti l’uomo si assume meno rischi, guadagna di più al lavoro, e vive anche più a lungo.
D’altra parte si sa che le donne, per trovare marito, devono sempre essere belle, affascinanti, simpatiche, dolci, calme, coinvolgenti, ed essere capaci di dire sempre di sì. Uno sforzo eccessivo che molte non si sentono di fare. In questo modo recuperano il desiderio di bellezza e di serenità a partire da loro stesse, non al servizio di altri e soprattutto possono evitare di adeguarsi a standard che non hanno deciso loro.
E anche il sesso ci guadagna
Secondo una ricerca effettuata da un gruppo di psicologi e sessuologi americani delle Università di San Diego e della Florida, mentre chi è in coppia si trova a fare meno sesso di quello che si faceva negli anni Novanta, i single non subiscono questo fenomeno.
Certo la pressione sociale richiede tutt’altro. Ed essere single è comunque difficile perché ci si trova frequentemente di fronte a una situazione di continua critica. Sempre secondo l’indagine Mintel il 54 per cento dei single giovani si sentono preoccupati e il 33 si sentono sotto pressione perché altri gli chiedono di fare in modo che la loro vita sia più realizzata.
Però può aiutare il fatto che stando da soli è possibile migliorare la propria autostima. Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università di Berna ha scoperto che chi sta per i fatti suoi mantiene un equilibrio e non rischia un eccesso di autostima seguito dal contrario non appena la relazione finisce.