Milano (Mattia Prando di Money) – Dopo una discesa di oltre il 30% dai 287,0585 punti base del 31 maggio 2019, lo spread tra BTp e Bund a 10 anni è sceso al di sotto dei 200 punti base, livelli che non si vedevano dal 24 maggio 2018.
Lo scampato pericolo della procedura di infrazione da parte dell’Italia (clicca qui per approfondire) ha fatto accelerare la discesa del differenziale tra la carta italiana e quella tedesca, con i rendimenti del BTp a 10 anni che sono crollati all’1,60%, minimi dal 28 ottobre 2016.
Non è solo il no alla procedura di infrazione che ha fatto scattare la corsa all’acquisto dei BTp, ma anche le prospettive di una continuazione dell’atteggiamento ultra-accomodante dell’istituto centrale europeo, con l’ipotesi QE sempre più probabile con la nomina di Christine Lagarde a prossimo Presidente della BCE. La Direttrice del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe infatti seguire le orme di Mario Draghi.
Oltre a questo, il BTp a 10 anni è una chimera in un contesto nel quale quasi 13.000 miliardi di dollari di titoli di Stato offrono rendimenti negativi.
È quindi facile intuire come un bond governativo con oltre l’1,5% di rendimento ingolosisca gli investitori, che lo comprano a piene mani.
Spread BTp-Bund sotto i 200 punti base: non accadeva da maggio 2018
