Roma (Red) – Dopo le consultazioni il capo dello Stato Mattarella non ha deciso in quanto manca la chiarezza necessaria dei partiti che non hanno ancora definito del tutto le proprie posizioni. Se Salvini ha aperto uno spiraglio dicendo che non nutre rancore ed è pronto a ripartire se le condizioni lo consentiranno, da parte sua Di Maio ha giocato la carta del decalogo, con dieci punti di programma ai quali il Pd non sembra avere aderito appieno. Non c’è molto tempo in quanto il quadro internazionale richiede all’Italia un governo affidabile che possa gestire la cosa pubblica in maniera univoca e determinata, ma il Pd di oggi non è quello del 2013, il Movimento 5 Stelle è in crisi, mentre la Lega resta monolitica con Salvini che si è detto possibilista. L’ipotesi di un nuovo governo sembra in vantaggio e si fa già il nome d’un premier supra partes che potrebbe essere Cantone, Marta Cartabria o l’ex ministra Severino. Ma si fanno altri nomi. Insomma tutto è in alto mare e solo martedì si avrà la risposta. Decisamente favorevoli alle elezioni anticipate Forza Italia (Berlusconi) e Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni).
Crisi di Governo: tutto rimandato a martedì 27
