Cuneo – Nell’ambito di quella che è stata ribattezzata “operazione titanio”, la truffa messa in piedi ai danni dell’ospedale “Santa Croce e Carle” di Cuneo per lucrare su fili di sutura e protesi con danni all’Amministrazione per almeno un milione di euro, è finita in manette una seconda persona dopo che a luglio era stato arrestato Antonio Iannicelli (nella foto a lato), 57 anni, caposala e coordinatore per materiali, attrezzature e logistica dell’Azienda ospedaliera cuneese.
Si tratta di Luigi Martinelli, titolare della «Sanitor sas», società specializzata in vendita all’ingrosso di materiale ospedaliero in via Vernea 31 a Nichelino, nel Torinese.
I militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Cuneo sono andati da lui ieri mattina.
L’operazione è stata coordinata dal procuratore capo Onelio Dodero.
Un’indagine, questa, partita dall’agosto dell’anno scorso e sulla quale è stato sempre mantenuto il massimo riserbo da parte degli inquirenti.
In particolare, era importante capire dove fossero sparite le protesi, ma soprattutto il filo per sutura in titanio mancanti nei magazzini gestiti e organizzati da Iannicelli.
Sulle protesi le indagini devono ancora chiarire dove siano finite. Probabilmente all’estero, dove possono essere smerciate con più facilità, ma serviva una rete di distribuzione, qualche contatto con ditte incaricate di rifornire le strutture sanitarie.
Diverso il discorso per il filo in titanio, materiale più facile da smerciare. Secondo gli inquirenti, è possibile che la «Sanitor sas» abbia ordinato soltanto in minima parte il materiale fatturato. E così, protesi e affini potrebbero non essere mai arrivati da Nichelino all’ospedale di Cuneo. L’azienda di Nichelino di cui Martinelli è titolare fatturava al «Santa Croce» e Iannicelli certificava la consegna, incassando una bustarella per il disturbo.
A luglio l’arresto di Iannicelli, avvenuto in ospedale di fronte ai colleghi mentre era al lavoro. L’uomo, da allora, è ai domiciliari.
Ieri le manette ai polsi sono scattate per Luigi Martinelli, ponendo così fine ad un “sistema” che andava avanti ormai da tre anni.
Arrestato il complice del caposala che all’ospedale di Cuneo aveva fatto sparire protesi e fili per sutura incassando delle bustarelle
