di Giusto Buroni – Cari giornalisti-scienziati di tutte le maggiori testate, leggete questo (del dicembre 2015, ma sempre valido, nonostante Greta) e meditate, visto che giustamente ma poco democraticamente ignorate me da anni, anche se cerco di dirvi le stesse cose che con modestia e moderazione diceva Antonino Zichichi. Con la sola eccezione di Battista, avete tutti espresso un’opinione favorevole alla maggioranza ignorante e superstiziosa, invece di promuovere la riduzione dell’ignoranza sul clima e la prevenzione delle catastrofi usando il progresso invece di demonizzarlo. Io francamente mi sono stancato, più di voi che di Greta, ma dimostrate almeno rispetto per i veri scienziati come Zichichi e tutti i vecchi che si sono sforzati di imitarlo. In un’intervista concessa al Mattino di Napoli, lo scienziato siciliano ha detto: “Proibiamo di immettere veleni nell’aria con leggi draconiane, ma ricordiamoci che l’effetto serra è un altro paio di maniche, e noi umani c’entriamo poco. Sfido i climatologi a dimostrarmi che tra cento anni la Terrà sarà surriscaldata. La storia del climate change è un’opinione, un modello matematico che pretende di dimostrare l’indimostrabile. Noi studiosi – continua Zichichi – possiamo dire a stento che tempo farà tra quindici giorni, figuriamoci tra cento anni. In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della Terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili? Divinazioni”.
Lo scienziato spiega che “per dire che tempo farà tra molti anni, dovremmo potere descrivere l’evoluzione del tempo istante per istante sia nello spazio che nel tempo. Ma questa evoluzione si nutre anche di cambiamenti prodotti dall’evoluzione stessa. È un sistema a tre equazioni che non ha soluzione analitica”.
Quindi perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale?
“Perché – spiega ancora il grande fisico italiano – hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna. Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari. Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione. Ma il metodo scientifico è un’altra cosa. Occorre distinguere nettamente tra cambio climatico e inquinamento. L’inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l’operato dell’uomo. Ma attribuire alla responsabilità umana il surriscaldamento globale è un’enormità senza fondamento: puro inquinamento culturale. L’azione dell’uomo incide sul clima per non più del dieci per cento. Al novanta per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali a oggi gli scienziati, come dicevo, non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future. Ma io sono ottimista”.
Interessante anche la breve dichiarazione del matematico Roberto Vacca (cliccare sul freccione sotto) che nutre serie perplessità in merito alle dichiarazioni sul clima di molti scienziati.