Torino – Flop di Greta a Torino dove in Piazza Castello c’era qualche migliaio di persone ad ascoltare quello che diceva (se si prende la foto vicino al palco – vedi sotto – come han fatto tutti i giornali del potere, la piazza sembra piena, ma se la si prende da un’altra angolazione – vedi sopra – come han fatto la Questura e gli organi di stampa veramente liberi, si capisce al volo che era mezza vuota). Erano presenti i ragazzi di “Fridays for future” giunti da mezza Italia, ma non i torinesi che non hanno voluto ascoltare le storielle ambientaliste della sedicenne svedese. Faceva freddo, e il clima rigido di dicembre, che è sempre lo stesso, ha giocato un brutto scherzo all’abborracciata ambientalista, la quale ci vuole far credere che, invece, il clima cambia. Era arrivata a Torino stamane a bordo di una Tesla elettrica (chi le paga auto, barche, aerei, alberghi, eccetera?) e, prima di salire sul palco, ha incontrato al Teatro Regio la sindaca Chiara Appendino, quindi una delegazione di quattro referenti del movimento Fridays for Future. “Il 2020 – ha detto dal palco – è l’anno delle azioni, l’anno in cui ci impegneremo perché taglino le emissioni. Dobbiamo essere uniti. Siete con me?”. Chi lo sa. A parole può darsi, ma l’impressione è che la giovane ambientalista non incanti più molta gente. Non è mancato il coro della canzone delle mondine di Piacenza, adattata alla guerra partigiana, Bella Ciao in versione “grecizzata”. Non c’è limite al peggio.
I torinesi non si sono fatti incantare da Greta: piazza Castello mezza vuota
