Torino (Giulia Giraudo) – Il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha un nome appuntato sull’agenda: Roberto Molina. Bancario, alessandrino, già segretario della Lega nella sua città, dal 2017 segretario del sindaco Cuttica, dimissionato nell’estate del 2019, braccio destro del vice di Salvini Riccardo Molinari, potrebbe essere il nuovo presidente di Finpiemonte. Il suo nome è dato per certo in quanto dopo le dimissioni rassegnate mesi fa da Stefano Ambrosini, indagato per fatti non legati a Finpiemonte, si rende necessario un ricambio al vertice di quella che vorrebbe essere un po’ la “cassa depositi e prestiti piemontese”. Dopo lo stop alla candidatura di Fabio Ravanelli, novarese, attuale presidente di Confindustria Piemonte, in scadenza di mandato, si è puntato su Alessandria che, secondo il Manuale Cencelli, ha diritto ad occupare un posto di rilievo a livello regionale. E qui è entrato in gioco l’abile Molinari che non ha perso tempo e, giocando d’anticipo, ha spinto il suo amico Molina, una figura non legata al mondo imprenditoriale, e per questo con le carte in regola per garantire una gestione tecnica e imparziale. Inoltre, con Roberto Cota governatore del Piemonte, era stato nominato al vertice delle Terme di Acqui, quindi, con la vittoria del centrodestra in Alessandria del 2017, è diventato responsabile di gabinetto del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, fino all’agosto dello scorso anno quando è tornato a fare il bancario.
Per la presidenza di Finpiemonte spunta il nome dell’alessandrino Roberto Molina
