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Ambiente

Tav, in Val di Susa al via i lavori per rimuovere il “panettone” di amianto che blocca una zona strategica per la Torino-Lione

6 Maggio 2020 Piero Evaristo Giacobone Ambiente, ATTUALITÀ 926

Tav, in Val di Susa al via i lavori per rimuovere il “panettone” di amianto che blocca una zona strategica per la Torino-Lione

Torino – Sei mesi. Dovrebbe essere questa, salvo imprevisti, la durata dei lavori di smaltimento dei rifiuti del cumulo di detriti contenenti «pietre amiantifere» che si trova da anni abbandonato lungo il fiume Dora, a Salbertrand, in Val di Susa.
Una zona strategica dato che proprio da lì dovrebbe passare la linea ferroviaria Torino-Lione.
La tempistica è stata data dalla Noldem srl di Venaria, impresa specializzata in demolizioni, che dovrà dunque occuparsi dei lavori di smaltimento.
L’area piena di rifiuti è, infatti, stata scelta da Telt per costruire l’impianto produttivo che sfornerà gli spicchi prefabbricati di cemento destinati a foderare il tunnel tra Italia alla Francia. Impianto propedeutico ed essenziale per lo scavo.
A questo punto la domanda sorge spontanea: si allungheranno i tempi della Tav? Pensano di sì No Tav ed amministratori della Valle, parere contrario, invece, da parte della Telt, Tunnel Euralpin Lyon Turin, la società italofrancese nata per realizzare la linea ad Alta Velocità che interessa anche le zone dell’alessandrino con la ormai nota cava di Voltaggio al centro di diverse polemiche per lo smarino che interessò l’ex cava Cementir del monte delle Rocche.
Insomma è un nodo da risolvere.
La montagna di detriti in val Susa sorge su un’area molto più ampia, oggetto di esproprio da parte di Telt per costruire l’impianto produttivo. Il cumulo occupa circa 16.000 quadrati. La zona, tutta di proprietà comunale, è in concessione da oltre 20 anni all’Itinera Spa, società di costruzioni del Gruppo Gavio, o ad altre società collegate. Contiene vecchi detriti di scavi, in parte costituiti da rocce “contenenti amianto naturale”. Già in passato il deposito era stato sequestrato, messo provvisoriamente in sicurezza con teloni di plastica e poi dissequestrato. Ma con l’impegno di essere smaltito. Il cumulo di amianto andrà rimosso con cautela, seguendo un piano di intervento.
Itinera, a cui compete la rimozione, ha affidato alla società Unirecuperi le attività di smaltimento. A sua volta ha incaricato la Noldem Srl di Venaria, impresa specializzata in demolizioni, di eseguire i lavori di insaccamento dei materiali contenenti amianto. Il cantiere è stato aperto lunedì 4 maggio, il piano di intervento, come detto, durerà sei mesi.
Nella pianificazione dei lavori, l’impresa ha previsto di rimuovere circa 100 metri cubi al giorno nella prima fase, per arrivare a 340 metri cubi al giorno nell’ultimo periodo. I rifiuti potranno essere smaltiti nelle discariche di Collegno o in Germania.

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