Alessandria – Una “soluzione temporanea al fine di tutelare la salute della comunità”. Sono parole che arrivano dalla Prefettura di Alessandria e si riferiscono all’emergenza dei senzatetto nel capoluogo.
La soluzione temporanea in questione, in epoca di coronavirus e per evitare rischi di contagio, si riferisce alle tende messe a disposizione in viale Milite Ignoto, sistemate per poter dare una mano a più persone possibile.
Ieri la Protezione Civile ha lavorato incessantemente per poter dare riparo ai senza dimora che vivono in città, nascosti o molto visibili, e che non possono più accedere ai dormitori, né riescono ad ottenere pasti gratis alle mense che lavorano per loro.
Secondo quanto affermato da Fabio Scaltritti, della Casa di Quartiere, i senzatetto in Alessandria sono aumentati. Alcuni dormono in tende di loro proprietà, alcuni in auto e alcuni trovano rifugio in luoghi di fortuna come dehors e bar per esempio.
Sempre dalla Prefettura si spiega che “riducendo i rischi di contatto e quindi di contagio, è stata condivisa l’opportunità di individuare per i senzatetto presenti sul territorio comunale un punto di raccolta almeno per la notte, idoneo a consentire eventuali accertamenti dal punto di vista sanitario nonché una migliore attività di controllo da parte delle forze di polizia”.
L’area per le tende è stata scelta dal Comune e i senzatetto ospitati saranno assistiti dalla Caritas e da altre associazioni del privato sociale, cioè San Benedetto al Porto e cooperativa Coompany. Palazzo Rosso è inoltre in contatto con l’Asl per il monitoraggio anche sotto il profilo sanitario.
Dunque più sicuri e controllati loro, minori le possibilità che si ammalino e che veicolino il virus.
Ma il periodo di emergenza sanitaria si è direttamente collegato a quello di emergenza economica.
Secondo quanto affermato da Scaltritti i nuovi poveri ci sono già e molti che vivevano in appartamenti grazie a quelli che sono chiamati “affitti informali”, ora sono stati sbattuti fuori da chi li ospitava.
Alla Caritas parlano di “poveri da covid”: persone che sono in difficoltà con l’affitto, con le bollette, famiglie che non riescono a fare la spesa perché le entrate si sono azzerate.
“L’unità di strada cercherà di fare mediazione con le persone senza fissa dimora, dicendo che c’è a disposizione anche questo servizio” afferma la Caritas.
Dormire, mangiare, andare ai servizi, sarà misurata la febbre e tutelata la salute il più possibile. Tutto questo sarà fatto nelle tende blu per iniziare a dare un supporto.