Villanova d’Asti – Si apre un altro fronte sindacale decisamente “caldo” nell’astigiano, quello che riguarda una quarantina di dipendenti del Centro Ricerche del Gruppo Cornaglia spa ospitato in uno stabilimento in frazione Brassicarda a Villanova d’Asti.
Da due giorni si susseguono incontri e assemblee sindacali e oggi pomeriggio le rivendicazioni si sposteranno nella sede istituzionale del Municipio di Villanova con contestuale sciopero e lavoratori in piazza.
Preoccupazione e rabbia per una comunicazione fatta dalla proprietà appena qualche giorno fa, praticamente a sorpresa: dal primo settembre la Cornaglia lascia lo stabilimento di Brassicarda e trasferisce tutto a Grugliasco per un periodo di un anno mezzo/due anni prima di portare definitivamente il Centro Ricerche nel capannone di proprietà di Villarbasse.
Il Gruppo Cornaglia progetta e sviluppa sistemi completi e componenti per autovetture, veicoli commerciali leggeri, autocarri medi e pesanti, autobus e macchinari per l’agricoltura e l’edilizia a livello internazionale.
Una notizia piovuta sui 42 dipendenti, dei quali 35 fra ingegneri e impiegati e 7 operai, la metà della quale residente con famiglia nell’Astigiano.
Uno spostamento della sede provocherebbe, infatti, uno sconvolgimento delle famiglie e dei bilanci dei dipendenti.
Come anche spiegato dai sindacati, i dipendenti hanno tutti un’età compresa fra i 27 e i 55 anni, quindi la maggior parte di loro ha figli in età scolare. La loro vita ora era “tarata” sul raggiungimento dello stabilimento di Villanova dove è già praticato l’orario flessibile con ingresso “ultimo” alle 8,45. Una condizione che consentiva a tutti di portare a scuola i figli prima di recarsi al lavoro e recuperare l’ingresso posticipato con la dilazione dell’uscita a fine turno.
Ma raggiungere Grugliasco e poi, in futuro Villarbasse, considerando il traffico sulla tangenziale nell’ora di punta mattutina, significa partire molto più presto e non poter più dunque adempiere ai normalissimi impegni familiari di chi ha figli che vanno a scuola. Cui si aggiunge anche l’incertezza su come saranno organizzati gli orari scolastici post Covid.
Da qui le due principali richieste avanzate dai sindacati: una compartecipazione alle accresciute spese di viaggio dei lavoratori pendolari e una rimodulazione dell’orario flessibile che sposti in avanti di almeno mezz’ora l’ultimo ingresso. Cui aggiungere la possibilità di utilizzo dello smart working da concordare con la direzione.
Dalla direzione aziendale è, però, arrivata una risposta negativa su tutto il fronte delle richieste dei sindacati. Un “no” del quale si discuterà oggi pomeriggio dalle tre in Municipio dove il sindaco di Villanova d’Asti, Cristian Giordano, ha convocato i rappresentanti sindacali e il presidente della Provincia Paolo Lanfranco.
Villanova d’Asti, la Cornaglia Group si sposta nel torinese: quale futuro per i quaranta dipendenti?
