Casale Monferrato – È partita dai social la denuncia all’ospedale Santo Spirito di Casale sul caso di un signore di 72 anni, G.C., che lunedì mattina era stato trattenuto per qualche ora in pronto soccorso, salvo poi essere dimesso dopo aver fatto solamente gli esami del sangue. Ma senza che nessuno avvisasse la famiglia.
Sul foglio delle dimissioni c’era scritto: “Paziente in buone condizioni, orientato, collaborativo”. Ma la badante dell’uomo assicura: “Non è così”.
A seguito di un’ischemia, che l’anno scorso era stata curata proprio all’ospedale di Casale, l’anziano aveva presentato un deficit motorio visibile: non era autosufficiente, aveva perso l’uso di un braccio e aveva frequenti attacchi di panico.
Per questo l’altra mattina all’alba una delle sue due figlie aveva chiamato l’ambulanza, cosa che era già accaduta più volte e appena la settimana prima.
G. C. vive con le figlie in un paese a pochi chilometri da Casale, e nessuna delle due è automunita. Per questo le donne si rivolgono spesso ad una badante per chiedere di scarrozzarlo qualora ci sia la necessità.
Lunedì mattina, dopo aver portato l’uomo all’ospedale, la badante non ne aveva più avuto notizie. Aveva deciso, quindi, di chiamare lei stessa il pronto soccorso per chiedere come stesse G.C. e, a sorpresa, aveva scoperto che il settantaduenne era già stato dimesso da quasi un’ora ed era uscito da solo dall’ospedale.
Fortunatamente l’uomo era poi stato trovato sotto il dehors del bar vicino all’ospedale e in preda a un altro attacco di panico. I baristi mi hanno detto che era lì da un po’.
“Se si fosse incamminato avrebbe persino rischiato di essere investito da un’auto” ha detto la badante che poi, incredula, ha letto il foglio di dimissioni del pronto soccorso: “non è possibile che l’abbiano dimesso diagnosticandogli una completa lucidità. L’hanno ritenuto un paziente consapevole, mentre appena la settimana prima mi avevano chiamata per andarlo a prendere”.